Mortara-Milano, quarta linea peggiore d’Italia

La linea ferroviaria Mortara-Milano risulta la quarta fra le peggiori d’Italia. Un bel record, negativo, per la linea più importante che passa dalla città dell’oca e frequentata da migliaia di pendolari.

I primi tre posti sono appannaggio di regioni lontane. La peggiore è la ex Circumvesuviana (Campania), al secondo posto la linea Roma-Lido e Roma Nord-Viterbo (Lazio), al terzo la Catania-Caltagirone-Gela (Sicilia).

RECORD NEGATIVO Poi arriva la Lombardia, con la linea Alessandria-Milano. Un dato che non è certo una sorpresa per chi viaggia in treno e deve raggiungere il capoluogo lombardo. I ritardi sono all’ordine del giorno, come anche, a volte, le soppressioni, il problema del riscaldamento o altro. Sulla linea viene usato spesso materiale rotabile datato che certo non fa onore a una regione importante che, anche sulle infrastrutture, punta la propria immagine. Ma i problemi sulla linea Mortara-Milano sono decennali, si transita su un unico binario che rallenta il passaggio. Per ovviare al problema, anni fa, fu progettato il raddoppio che avrebbe portato notevoli benefici. Ma questo è rimasto praticamente una chimera per la Lomellina. I pendolari hanno costituito anche un’associazione, la Mi.Mo.Al (Milano-Mortara-Alessandria) presieduta dal mortarese Franco Aggio, per far sentire la propria voce rispetto ad una linea che è più famosa per i ritardi e i problemi che per l’efficienza.

pendolari treno stazione vigevano
Pendolari in attesa alla stazione di Vigevano (foto di repertorio)

NESSUN RISULTATO Ma nonostante le proteste, gli appelli tutto è rimasto ingessato. Le novità sono poche e i problemi restano. Un dato che conferma lo scarso peso politico che la Lomellina ha. Serve un vero coinvolgimento di tutti gli attori del territorio, dei sindaci, anche tramite i consiglieri regionali eletti recentemente (come Ruggiero Invernizzi e probabilmente Andrea Sala) che potrebbero fa sentire la loro preoccupazione ai massimi livelli e spingere gli attori del trasporto ferroviario (Rfi e Trenord), sfruttando anche le ingenti somme a disposizione con il PRNN, a migliorare la principale tratta che dall’alessandrino, passando per la Lomellina, porta a Milano. Migliorando le condizioni di vita dei tanti pendolari che lavorano a Milano, agevolando e privilegiando l’uso dell’ecologico treno all’autovettura. Miglioramenti che, se anche voluti, richiedono diversi anni per diventare effettivi. Ma se mai si comincia, mai si arriva.

Giorgio Giuliani

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