Raccontano una fede millenaria, chiedendo al tempo stesso un costante annuncio del Vangelo. Sono le mura della basilica di Santa Maria Maggiore a Lomello, che domenica 6 ottobre hanno accolto le quattro unità pastorali del vicariato di Mede, riunite per ricevere il mandato dal vescovo, monsignor Maurizio Gervasoni.
LE UNITA’ PASTORALI Erette canonicamente nel 2021, le Up di di Santa Maria di Acqualunga, Santa Maria di Casaletto, Santa Maria della Fontana, Santa Maria Maggiore in questi tre anni hanno avuto modo di conoscersi e confrontarsi sui tre ambiti della pastorale diocesana: giovani, famiglie, poveri. La celebrazione dei vespri solenni è stata scandita da quattro momenti significativi: all’inizio, durante il “lucernario”, ogni fedele presente in basilica ha acceso una candela, attingendo la fiamma dal cero pasquale ardente davanti l’altare. Questo gesto, compiuto mentre la basilica era nella penombra, significa la volontà di partecipare alla Pasqua di Gesù e l’impegno a vivere nella luce della Risurrezione.
LA PROCESSIONE Al termine della salmodia, il Vescovo ha guidato una processione che si è diretta presso l’adiacente battistero di San Giovanni “ad fontes” dove ogni fedele si è segnato con l’acqua del fonte battesimale e, una volta rientrati in basilica, ha deposto il suo lume sulle balaustre del presbiterio, rinnovando in questo modo le promesse battesimali. La processione è stata accompagnata dal canto delle litanie dei santi. Prima del Magnificat, il Vescovo ha tenuto l’omelia. Il suo discorso ha avuto inizio citando le stesse mura della millenaria basilica, che raccontano la continuità della fede tra i secoli e i popoli, ma al contempo chiedono che il Vangelo venga costantemente annunciato, sapendo interpretare i segni dei tempi e trovando nuove vie per camminare insieme, proprio come le unità pastorali.
PARROCCHIE APERTE «Vi esorto a uscire dalle logiche di parrocchia, allargando l’attenzione non soltanto alle pratiche religiose, spesso demandate ai preti, ma anche a tutte quelle situazioni nelle quali la fede è venuta meno oppure è necessario il contributo della comunità, soprattutto da parte dei laici. Devo però constatare una leggera mancanza di coraggio nel predisporre i piani quinquennali, più che mai necessario per intraprendere questo cammino. Diciamo che c’è ancora un po’ di strada da fare». Dopo il Magnificat, durante la preghiera dei fedeli, ogni unità pastorale ha chiesto l’aiuto di Dio affinché in futuro possano crescere floride nella fede e nell’amore, e al termine del vespro il Vescovo ha consegnato ufficialmente il mandato alle unità pastorali impartendo la solenne benedizione, dopodiché la celebrazione si è conclusa invocando l’aiuto di Maria col canto del Salve Regina.
don Lorenzo Montini
Davide Zardo