Aumenti in vista per l’espresso al bar. Una notizia che fa storcere il naso agli amanti del caffè, ma anche a tutta la filiera: dall’esercente ai torrefattori, nessuno escluso. Una situazione che tocca da vicino anche chi nel territorio vigevanese ha fatto del caffè una tradizione di generazione in generazione, tanto da voler essere i primi a informare i cittadini dei futuri aumenti nelle prossime settimane. Questo il tema affrontato durante la conferenza stampa dello scorso martedì 30 settembre negli spazi del Suap, dove i tre torrefattori ducali, Portmoka, Sahib e Torveca, hanno voluto esporre cause e preoccupazioni del caso.
CLIMA «L’Italia e il mondo si stanno trovando ad affrontare una situazione mai verificatasi prima d’ora – racconta Marcello Visconti, della Torrefazione caffè Torveca – i prezzi da sostenere attualmente sono insostenibili per tutta la filiera, per questo non avremmo mai voluto trovarci a fare questa riunione». Alla base dei futuri aumenti, una serie di fattori esterni e interni. «Come tutta l’agricoltura, anche le coltivazioni di caffè hanno dovuto far fronte al cambiamento climatico, in particolare alla siccità – continua Visconti – Il Brasile sta vivendo uno stato emergenziale di siccità da circa quattro mesi e questo ha portato a un decremento della produzione di caffè pari al 7% dei sacchi. Senza contare altri eventi climatici estremi come tifoni che hanno distrutto le piantagioni, soprattutto nell’est del mondo».
CONFLITTI Ad aggravare una situazione già fragile di per sé anche fattori geopolitici, così come i conflitti in medio-oriente. «La chiusura del canale di Suez non ha fatto che aumentare i prezzi delle assicurazioni delle navi cargo – commenta Andrea Silva, procuratore di Caffè Sahib – portando a un conseguente aumento dei carburanti. Inoltre gli attacchi Houthi non fanno che ritardare la consegna dei carichi, tra questi anche quelli di caffè». Senza contare nuovi regolamenti e nuovi mercati emergenti.
Tra i fattori è bene tenere in considerazione anche il regolamento sulla deforestazione della Comunità Europea – spiega Silva – che obbliga la filiera di caffè e cacao a importare prodotti nell’Ue che non abbiano causato la deforestazione dei boschi. Altro fattore determinante la Cina, che è arrivata a comprare 2 miliardi di caffè, fagocitando la produzione del Brasile.
AUMENTI Dopo aver stilato la lista di fattori determinanti per il rincaro, ora occorre chiedersi: a breve, quanto costerà prendersi una tazzina di espresso? «Stiamo parlando di un aumento di circa il 20-30%, quindi il prezzo di un caffè dovrà essere adeguato intorno a un euro e trenta e un euro e cinquanta – commenta Giacomo Terrani di Caffè Portmoka – Si tratta di un aumento doloroso, ma crescendo i costi per tutta la filiera, anche i bar saranno costretti ad aumentare il prezzo. Non si parla solo di caffè, ma di luce, gas, fornitori e dipendenti. In tutto questo, anche le speculazioni finanziarie e il cambio con il dollaro non fanno che sfavorire il settore».
Rossana Zorzato