Museo archeologico, la storia scoperta a strati

Scoprire la storia… strato su strato. Con il mese di settembre, ripartono le visite tematiche al Museo archeologico nazionale della Lomellina, ricca esposizione di reperti situata all’interno del Castello Sforzesco di Vigevano. Il primo appuntamento sarà appunto dedicato al metodo stratigrafico, procedura fondamentale in archeologia e in architettura per lo studio degli edifici storici: la visita, gratuita, si svolgerà il 7 settembre, con ritrovo alle ore 11, direttamente al Museo. Il secondo appuntamento, il 5 ottobre, sarà incentrato invece sulle numerose funzioni dell’alfabeto romano, usato anche ai giorni nostri. Per entrambe le visite, è bene prenotarsi in anticipo, chiamando al numero 0381 72940 o inviando una mai a drm-lom.archeovigevano@cultura.gov.it .

STORIA LOMELLINA «Il Museo archeologico nazionale della Lomellina raccoglie reperti archeologici di epoche diverse, in particolare sono tutti oggetti che appartengono al periodo mesolitico fino ad arrivare all’età medievale con prevalenza però di oggetti di età romana». Questa è la presentazione del museo archeologico di Vigevano fatta dalla sua direttrice, Stefania Bossi. Il museo è situato all’interno dei suggestivi spazi del Castello Sforzesco, ospitato dalla terza scuderia.

All’interno del museo è possibile trovare reperti che appartengono esclusivamente al territorio lomellino, e che sono stati recuperati attraverso scavi archeologici.

Alcuni dei più suggestivi sono la statuetta del vignaiolo e il vaso longobardo con le sue decorazioni. Il museo organizza molti laboratori durante il corso dell’anno, come quelli realizzati in collaborazione con la Biblioteca dei Ragazzi. Questi ultimi, come spiegato dalla direttrice, si svolgono prevalentemente il sabato mattina, mentre durante la settimana è possibile partecipare ad eventi relativi a giornate europee, come la giornata dell’archeologia o quella dedicata alla disabilità.

LA COPPA I corredi funerari delle necropoli di età romana, come la tomba del guerriero, la quale presenta ancora una spada racchiusa nel fodero, sono solitamente i più interessanti per i visitatori ma da quando è presente nelle sale del museo la Collezione Strada gli occhi del pubblico sono attratti da altro. «Si tratta di più di 250 reperti sia appartenenti alla preistoria, sia all’età rinascimentale. Sono presenti qui a Vigevano dal febbraio 2023, e sono stati raccolti da Antonio Strada (1904-1968) ispettore onorario alle antichità e ai beni librari per la Lomellina». La raccolta è composta da ceramiche di uso comune, utensili in metallo, oggetti d’ornamento e vetri. Proprio come la Coppa di Aristeas. «E’ un pezzo del primo secolo dopo Cristo di eccezionale valore. Una coppa color verde chiaro con decorazioni a tralci di vite. E’ l’unico esemplare integro tra i pochissimi ritrovati». Il flusso di visitatori questa estate è stato abbastanza forte. Sicuramente c’è stata una buona adesione alle iniziative proposte, «anche se Vigevano non è ancora meta turistica, o almeno per ora».

Giulia Drago

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