Lutto nel nostro clero vigevanese. E’ venuto a mancare lo scorso mercoledì don Pietro Gariboldi, oggi collaboratore parrocchiale a Cava Manara.
Don Pietro Gariboldi era nato il 2 agosto 1946 a Dorno ed era entrato nel Seminario di Vigevano giovanissimo, come si usava a quei temi. Si trovò ad essere studente di teologia negli anni turbolenti del dopo Concilio e della contestazione, nella società, nella scuola, nella Chiesa. Una frase pronunciata a Ceresole dinanzi all’allora vescovo mons. Barbero costò al giovane chierico e ad un suo compagno, ora stimato parroco ad Alessandria, molto caro. Concluse così i suoi studi di teologia nel Seminario di Alessandria e il 29 novembre 1970 veniva ordinato sacerdote da mons. Almici per quella diocesi. Dopo aver svolto un breve servizio come Curato nella parrocchia di Bassignana, ai confini con la Lomellina, ma sull’altra riva del fiume Po, fu trasferito in città come Assistente del Collegio vescovile di Santa Chiara rimanendovi cinque anni. Nel 1976 passò al clero della diocesi di Pavia, e fu assegnato alla popolosa parrocchia di Bassignana come vice parroco: trascorse così dodici intensi anni di ministero a contatto in particolare con la realtà giovanile. Nel 1988 fu nominato parroco di Torre de’ Negri, ancora una volta sulla riva – questa volta sinistra – del Po, a poca distanza da Belgioioso che continuò a servire pastoralmente. Nel 1998 fu incaricato della cura spirituale dell’ospedale locale, accostandosi con grande umanità alla sofferenza dei degenti per lo più anziani.
Nel 2003 don Pietro fece ritorno nella diocesi di Vigevano e fu incaricato della cura spirituale di due comunità affacciate sul grande fiume, ma dalla parte opposta di Pavia: Travacò Siccomario (dal 2003) e Mezzano Siccomario (dal 2007). Gli anni della maturità don Pietro li trascorse prodigandosi per la crescita cristiana delle due parrocchie chiamate a costruirsi una identità come comunità, a causa dei molti immigrati dalla città che scelgono di abitare in campagna senza prendervi legame. Di temperamento apparentemente severo, a tratti spigoloso e polemico, si fece in realtà apprezzare come pastore generoso e attento, dalla predicazione schietta ed essenziale. Non ebbe timore a prendere posizioni ferme ogni volta che pensò necessario come uomo di Dio esprimendo concetti forti con parole nette, ma sempre nella carità. Precorse talvolta i tempi in molte espressioni come prete e come uomo, ma con retta coscienza sempre. Una gravissima malattia ne minò la forte fibra, senza tuttavia alternarne la personalità e l’innata verve. Alla fine del 2021 dovette rinunciare alla cura spirituale delle sue due parrocchie per curarsi presso l’abitazione privata di Cava Manara.
Secondo il suo desiderio i funerali di don Pietro vengono celebrati oggi, venerdì 30 giugno, nella chiesa parrocchiale di Dorno, ove era stato battezzato.
Don Cesare Silva