Una Pasqua “comune” sulla via dell’ecumenismo. Sarà un 2025 speciale per le comunità cattoliche e ortodosse di tutto il mondo che, nonostante i diversi calendari liturgici (latino per la Chiesa romana, giuliano per quelle d’Oriente) quest’anno festeggeranno la Resurrezione di Cristo nello stesso giorno, domenica 20 aprile:
Quest’anno cadono anche il 1700 anni dal Concilio di Nicea – spiega padre Sergio Mainoldi, sacerdote della parrocchia ortodossa della Protezione della Madre di Dio di Vigevano – si spera che questi due appuntamenti siano vissuti come un segno della provvidenza verso l’unità dei fedeli in Cristo.
PRIMATO Quello di Nicea, d’altra parte, è stato il primo concilio ecumenico della cristianità, e non poteva dunque esserci anno migliore in cui celebrare la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, cominciata lo scorso 18 gennaio e che avrà termine il 25 dello stesso mese: «Nell’ultimo anno a Vigevano abbiamo fatto diversi incontri ecumenici, la festa per i 300 anni della chiesa di San Carlo (di proprietà della Diocesi di Vigevano, ma utilizzata dai fedeli ortodossi per le proprie liturgie, ndr) assieme al Vescovo e alla comunità cattolica, la meditazione con i cavalieri del santo Sepolcro, mentre l’anno prima eravamo partiti con il cammino sinodale con le altre chiese cristiane. Questa settimana segna una continuità di dialogo e collaborazione tra le comunità cristiane un cammino intrapreso, consolidato e che ci aspettiamo che continui».
Alessio Facciolo