Il significato dell’Assoluzione generale

Il cammino di tutto l’anno liturgico ha il proprio centro nel Triduo del Signore Crocifisso e Risorto e, per estensione, in quella “Grande Settimana” che precede la Pasqua, nella quale il cristiano è chiamato a ripercorrere il mistero principali della Storia della Salvezza. Per antica tradizione in essa non soltanto la Chiesa rinnova la scoperta delle proprie origini, ma la celebrazione dei Sacramenti dell’Iniziazione cristiana per i catecumeni richiama ognuno ad interrogarsi sulla qualità della propria risposta al dono di Grazia ricevuto nel Battesimo e, quindi, a portare a compimento il cammino di conversione vissuto nella Quaresima. L’esperienza della Riconciliazione assume in questa prospettiva un ruolo fondamentale che caratterizza inevitabilmente l’immediata preparazione della Pasqua. E’ importante parlare di esperienza e non solo di pratica del Sacramento perché (sempre, ma specialmente in questo tempo di Grazia) la Confessione non è un semplice rito esteriore, ma piuttosto un incontro vivo con il perdono del Signore, che ci giunge attraverso il ministero della Chiesa.

In questa dinamica si rendono presenti due dimensioni fondamentali della vita cristiana, ossia la fede (nel perdono che Dio gratuitamente ci offre) e la carità (chiamata in causa dal fatto che la misericordia è donata a noi attraverso una Comunità, la Chiesa appunto, rappresentata dal sacerdote che celebra il Sacramento). Tutto queste considerazioni sembrano entrare in crisi, tuttavia, nell’attuale contesto di emergenza, nel quale le norme civili rendono impossibile per ogni singolo penitente accostarsi a vivere questa esperienza salvifica. Ecco allora il senso della celebrazione comunitaria della Penitenza che il Vescovo propone a tutta la Diocesi per la sera del Venerdì Santo alle ore 21.

Egli, come Pastore della Chiesa di Dio che è in Vigevano, infatti, mostrandosi attento al bisogno del popolo a lui affidato si sente chiamato a farsi tramite del perdono di Dio per ogni singolo fedele e si impegna ad implorarlo nel corso di una celebrazione che, seppur a distanza, chiama a raccolta tutta la Comunità Cristiana.

Attraverso il canale Youtube dell’Araldo, infatti, oppure con i sussidi appositamente preparati e diffusi dall’Ufficio liturgico, ognuno è convocato in quel giorno e in quell’ora di Grazia a raccogliersi in preghiera in comunione col Vescovo.

Ascoltando la Parola di Dio e confessando i peccati (dei quali si è sinceramente pentito, soprattutto alla luce del cammino quaresimale) è possibile a ciascuno domandare perdono e ricevere l’assoluzione generale impartita da Mons. Gervasoni, mantenendo l’impegno, una volta cessata l’emergenza, di vivere poi la confessione individuale con il sacerdote. Questo rito, non a caso celebrato nel giorno in cui è posta al centro della preghiera la Croce di Cristo, ottiene subito il perdono a patto che venga vissuto con fede e sincero pentimento. Fuggendo da ogni idea magica di Sacramento e da ogni automatismo, infatti, esso si colloca pienamente nel quadro del cammino di una Comunità che, illuminata dalla Parola, si riconosce fragile e peccatrice e, tutta insieme, invoca attraverso la voce del Pastore, misericordia per tutti e per ciascuno. Un po’ come Israele nel deserto, infatti, ciascuno di noi può avere la certezza che, nella misura in cui si stringe ai fratelli per invocare l’amore salvifico di Dio (ecco il senso della preghiera comunitaria) potrà sperimentare la potenza salvifica di chi per tutti ha sparso il sangue per la remissione dei peccati.

Don Carlo Cattaneo

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