Terzo e ultimo appuntamento in preparazione alla messa crismale, il mercoledì della settimana santa, in cattedrale. Se si guardano i testi – sia delle orazioni sia delle letture – si scopre che il cuore di questa celebrazione è l’unzione di Gesù.
L’UNTO DEL PADRE Egli è l’ “unto” del Padre, cioè il Messia (che significa “unto” in ebraico, come “cristo” significa “unto” in greco!), cioè colui che ha ricevuto la missione di dare la vita per mostrare il vero Dio: un Dio che non condanna ma salva morendo; un Dio che “ama da morire” l’umanità. La Pasqua ne è il punto culminante, atteso e preparato, sintesi di tutta una vita, che Gesù ha vissuto intensamente, disposto a tutto pur di non rinnegare la dedizione eterna per il Padre e l’amore eterno per l’uomo. Eccoci al punto: una vita spesa per amore è una vita consacrata, “unta” appunto! Gesù è stato riconosciuto il Cristo/Messia soprattutto quando lo si è visto morire così («Davvero costui era Figlio di Dio» – Mt 27,53), e poi risorgere. Perché non è possibile che la morte abbia l’ultima parola quando viene vinta dall’amore. Ecco dunque che anche noi – proprio perché unti nei sacramenti e costituiti come “profumo di Cristo” – veniamo posti nella condizione di dedicarci a Dio, amandolo con cuore-mente-forze, e di impegnarci a servizio dell’umanità, amandola come si ama se stessi.
FIGLI DI DIO Quando facciamo così sul serio, altri possono dire di noi «Che bella questa persona, davvero è figlio di Dio». E questo nostro dare la vita per amore, sarà sempre ricambiato dalla risurrezione. Ogni nostro sacrificio ci procurerà una quantità smisurata ed eterna di gloria. Questa è la logica della Pasqua. E questa logica viene come “trasferita dentro agli oli” nella messa crismale, per trasferirsi poi anche sui cristiani che ricevono i sacramenti. Potremmo dire che la messa crismale fa della Pasqua un unguento da spalmare sulla carne della Chiesa: penetrando in profondità, la rafforza (olio dei catecumeni), la guarisce (olio degli infermi) e la spinge alla bellezza della comunione (crisma). Così la carne della Chiesa risplende della luce pasquale, profuma del profumo pasquale. E il mondo diventa un poco più bello. Capiamo allora perché anche i presbiteri della nostra diocesi saranno al cuore della celebrazione crismale, perché rinnoveranno in modo speciale la loro piena dedizione a Dio e il loro amore per la Chiesa e per tutti noi. La messa crismale sarà una meravigliosa festa pasquale! Non possiamo mancare. Mercoledì 16 aprile ore 21 in cattedrale.
don Luca Girello, direttore Uff. past. Liturg.