La chiesa parrocchiale di San Giorgio è dedicata all’omonimo patrono. Ultimata nel 1772, fu eretta sul luogo di un precedente edificio che minacciava di rovinare.
E’ in stile barocco e ha una sola navata. Le dimensioni grandiose sono la caratteristica che colpisce maggiormente; altrettanto imponente è il suo campanile, alto 75 metri, il più alto della Lomellina. Vi si conservano una bella tavola quattrocentesca in legno, rappresentante la Madonna col Bambino, e una statua lignea della Madonna Immacolata, opera degli inizi del XVIII secolo. Parrocchia della diocesi di Vigevano, fino al 1817 appartenne alla diocesi di Pavia. Nei registri delle “Rationes decimarum” del 1322-1323, redatti per la diocesi pavese, San Giorgio è annoverata come chiesa, all’altezza della visita pastorale compiuta nel 1460 dal vescovo di Pavia monsignor de Fossulanis doveva essere già parrocchia. Con la bolla del 17 agosto 1817 di Pio VII e con il breve 26 settembre 1817 “Cum per nostras litteras”, sempre di Pio VII, venne aggregata alla diocesi di Vigevano, elevata a prevostura, e inserita nel vicariato di Lomello.
Nel sinodo di mons. Giovanni Toppia del 1823 è attestata essere sede di vicariato. Dagli atti della visita pastorale del 1845 del vescovo mons. Vincenzo Forzani, si desume che la popolazione della parrocchia di San Giorgio era composta da 500 famiglie per un totale di 2.800 persone. I redditi della parrocchia assommavano a 166 lire milanesi, derivanti da un assegno sul debito pubblico; il reddito del beneficio parrocchiale era composto da 4.000 lire milanesi, consistenti in beni e livelli attivi. Nel 1971 la parrocchia di San Giorgio di Lomellina venne assegnata alla zona pastorale nord ovest, con decreto 6 gennaio 1971 del vescovo di Vigevano mons. Luigi Barbero; dal 1972 vicariato di Mortara, con decreto 1 gennaio 1972 del vescovo di Vigevano mons. Mario Rossi.
Davide Zardo