All’inizio la comunità di Sannazzaro dipendeva dalla pieve di Santa Maria Maggiore di Dorno; nel 1259 la cappella del paese risultava essere sede rettoriale ed era sottoposta ad alcune tasse imposte dal vescovo di Pavia. Questa chiesetta è nuovamente menzionata nelle Rationes decimarum, redatte tra il 1322 e il 1323, e nella relazione della visita pastorale del 1460, compiuta dal vicario diocesano.
IL RIMANEGGIAMENTO Tra i secoli XVII e XVIII l’originaria chiesa quattro-cinquecentesca fu interessata da un rimaneggiamento che la trasformò in stile barocco; fu eretta al rango di prepositurale nel 1796 dal cardinale Carlo Durini. Nel 1817 papa Pio VII, con la sua bolla Beati Petri apostoli principis del 17 agosto e con il successivo breve Cum per nostras litteras, datato 26 settembre, aggregò la chiesa alla diocesi di Vigevano, staccandola da Pavia. Grazie alla relazione della visita pastorale del 1845 del vescovo Vincenzo Forzani si conosce che i fedeli ammontavano a 1450 e che la parrocchiale aveva come filiali le cappelle della Madonna del Rosario, della Beata Vergine della Fortuna, dei Santi Bernardino e Rocco, di San Pietro e di San Tommaso Apostolo nella cascina Cassinazza e due oratori privati.
I LAVORI DEL ‘33 Nel 1933 la chiesa fu oggetto di un ulteriore rifacimento, che le conferì un nuovo aspetto neoromanico vicino all’originale, eliminando le sovrastrutture barocche all’interno e all’esterno. Specchiature marmoree, mosaici in oro, affreschi goticheggianti conferiscono alla chiesa una patina di antico fra il neogotico e il neoromanico. Rimangono a ricordo delle precedenti caratteristiche un altare barocco laterale, quello delle anime purganti, e l’altare maggiore sormontato da una teoria di Santi e vescovi in argento.
LE STATUE Particolarmente pregevoli due statue lignee del ‘400, rappresentanti i due patroni Nazaro e Celso, stuccate e dorate, poste ai lati di un grande Crocifisso risalente allo stesso periodo. La facciata a capanna è suddivisa in bande orizzontali bianche e nere, interrotte da un rosone, ed è conclusa da pinnacoli in cotto. L’attuale assetto della facciata si può osservare anche in una foto del 1913: l’immagine mostra la torre campanaria con la cuspide terminale, ma senza orologio. Il 6 gennaio 1971 il vescovo di Vigevano Luigi Barbero assegnò la chiesa alla zona pastorale nord est, mentre il 1º gennaio 1972, con la nuova suddivisione territoriale voluta dal vescovo Mario Rossi, passò al vicariato di Sannazzaro, per poi venire aggregata a quello di Mede.
Davide Zardo