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La prima conseguenza politica dell’operazione condotta dai carabinieri di Pavia: il prefetto di Pavia, Francesca De Carlini, ha disposto «la sospensione di diritto» dalla carica del sindaco di Vigevano Andrea Ceffa.
La decisione è conseguente all’ordinanza di custodia cautelare che ha colpito Ceffa insieme ad altre quattro persone questa mattina, legata ai fatti della cosiddetta “congiura di Sant’Andrea” che vide le dimissioni 13 consiglieri, 9 di minoranza e 4 di minoranza, con l’obiettivo di far scattare la decadenza dell’intero Consiglio.
COSA SUCCEDE ORA In attesa dei passi successivi, a Ceffa subentra nella funzione di sindaco la vice sindaco Marzia Segù (Forza Italia). «Ai sensi dell’art. 11 comma 2 D.Lgs. 31 dicembre 2012 n.235 – si legge nel provvedimento firmato dal Prefetto (protocollo 7708/2024) – dall’applicazione della predetta misura coercitiva consegue la sospensione di diritto dalle cariche indicate al comma 1 dell’art. 10 del predetto decreto legislativo». Sempre dal punto di vista politico, in Consiglio comunale alla maggioranza mancherebbero due voti, quello del sindaco e della consigliera Roberta Giacometti (Vigevano Riparte).
CONSIGLIO COMUNALE Venerdì prossimo, 6 dicembre, dovrebbe essere convocato un consiglio comunale per discutere del bilancio. Un’accelerazione da parte delle forze di governo della città che potrebbe celare la volontà di andare alla resa dei conti: in quella sede l’attuale maggioranza potrebbe trovarsi in minoranza e potrebbe essere l’ultimo atto della consiliatura, consumando la crisi politica e aprendo al voto nel 2025. Elezioni che comunque non erano escluse a priori neppure prima dell’arresto. perché il ministero dell’Interno, nelle ultime settimane, stava valutando di convocare le elezioni di tutti i comuni andati alle urne nell’autunno 2020 nel 2025 e non nel 2026, come previsto dall’attuale normativa.