Imprenditoria femminile, un pilastro dell’economia alla ricerca di un posto al sole. È per fare da volano all’impresa “in rosa” che da poco è stato creato il comitato per l’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Cremona, Mantova e Pavia.
PILASTRO Tra le componenti anche l’imprenditrice vigevanese Maria Vittoria Brustia, che spiega quali sono gli scopi del comitato e perché ha deciso di farne parte. «L’imprenditoria femminile si sta affermando sempre più come un pilastro fondamentale dell’economia italiana – dice Brustia – un settore in continua espansione che dimostra una notevole capacità di adattamento e resilienza. Le donne imprenditrici, con la loro visione e determinazione, stanno contribuendo a creare nuove opportunità di lavoro, a stimolare l’innovazione e a diversificare l’offerta di prodotti e servizi. I comitati per la promozione dell’imprenditoria femminile, presenti presso le Camere di Commercio, svolgono un ruolo cruciale nel sostenere e promuovere l’imprenditoria femminile a livello locale. Questi comitati offrono servizi di consulenza, formazione e supporto alle donne che desiderano avviare o sviluppare un’attività imprenditoriale. Sono composti da rappresentanti di diverse categorie economiche, proprio in modo da fornire un supporto a tutte le tipologie di attività. Un mondo dove ci sono più imprese guidate da donne, insomma, non è per noi solo un mondo più giusto: è un mondo più forte, più competitivo, più capace».
STEM Nel merito di quello che sarà il lavoro della Commissione, «per imprimere un cambiamento duraturo è essenziale garantire una collaborazione tra istituzioni, imprese, associazioni. In un contesto socioeconomico come il nostro, dove le responsabilità familiari continuano a gravare talvolta solo sulle donne, l’imprenditoria femminile emerge come un modello resiliente per la conciliazione tra vita professionale e personale. La flessibilità intrinseca all’auto-imprenditorialità offre alle donne la possibilità di superare le barriere di sistema che ne limitano la piena partecipazione al mercato del lavoro. Tuttavia per liberare appieno il potenziale dell’imprenditoria femminile è fondamentale agire a monte, promuovendo un’educazione che abbatta gli stereotipi di genere. Incoraggiare le ragazze a intraprendere percorsi di studio in ambito Stem e a sviluppare competenze imprenditoriali è un investimento cruciale per il futuro. Solo così potremo garantire che le donne abbiano le medesime opportunità di realizzare le proprie ambizioni professionali e di contribuire alla crescita economica e sociale del paese».
DIFFICOLTÀ Tuttavia esistono ancora difficoltà a fare impresa per una donna: «Sono convinta che superare gli stereotipi di genere sia un processo continuo che richiede l’impegno di tutti – sottolinea Brustia – Allo stesso modo, creare un ambiente favorevole alle donne imprenditrici, è fondamentale per garantire una crescita economica inclusiva, a livello di sistema. Credo che un cambiamento che possa incidere in maniera forte sui temi, debba essere strutturato su tre punti cardine: la rete di relazioni, i modelli di ruolo, la collaborazione. La creazione di reti di supporto tra donne imprenditrici può fornire un importante sostegno concreto e professionale. Altro aspetto importante, quello del raccontare storie di successo di imprenditrici, fondamentale per ispirare le generazioni future». Il Comitato, composto da 19 rappresentanti delle principali Associazioni di categoria, degli Ordini professionali e del tessuto produttivo delle tre province, ha proceduto alla nomina della sua Presidente: è stata eletta all’unanimità Gabriella Poli, imprenditrice agricola cremonese designata dalla Libera Associazione Agricoltori Cremonesi e figura di spicco nell’ambito dell’imprenditoria femminile.
Isabella Giardini