Contenuto riservato ai sostenitori de L'Araldo
Il penultimo tassello è stato aggiunto. Con l’inaugurazione della piazzola ecologica il ciclo dei rifiuti cittadini potrebbe essere chiuso introducendo la tariffa puntuale, che consentirebbe di dare una spinta alla raccolta differenziata, ferma al 62% (dato 2023) a fronte di una media lombarda del 73.2% (dato 2021), e di ridisegnare la Tari in maniera più equa e permettendo ai cittadini virtuosi di risparmiare.
COME FUNZIONA La tariffazione puntuale prevede che il costo della Tassa sui rifiuti sia composto da una parte fissa, che serve a coprire i costi fissi non legati alla produzione di rifiuti, come spazzamento delle strade o pulizia degli spazi pubblici, ma anche investimenti, e che di solito è ricavata considerando la metratura dell’immobile e la dimensione del nucleo familiare o l’attività commerciale/industriale svolta, e una parte variabile, calcolata sulla produzione effettiva di rifiuti. Possono essere previste deroghe – ad esempio nel caso di famiglie con bambini piccoli per i pannolini o in cui sono presenti persone con disabilità – ma soprattutto occorre conoscere popolazione e territorio per stabilire quanti svuotamenti minimi garantire, come gestire i condomini, come effettuare il servizio in centro storico piuttosto che in periferia o campagna, quale sistema di riconoscimento adottare. Nel caso di una città in cui è attivo il porta a porta, le due soluzioni più usate sono il chip sul sacchetto dell’indifferenziato e sui bidoncini delle altre frazioni (di base l’umido) oppure i sacchetti prepagati al momento del ritiro (una volta esauriti se ne acquistano di nuovi).
TREVISO Un buon esempio è quello di Treviso (circa 98mila residenti), che è amministrata dal centrodestra e che ha introdotto la tariffa puntuale nel 2014, con risultati che sono certificati:
85% di differenziata (23 punti in più di Vigevano), 57.1 kg/abitante per anno di Rsu (a Vigevano sono 490, +859.6%) e una Tari di circa 185€ per le utenze domestiche (nel resto del Veneto e in Lombardia ci si aggira tra i 250€ e i 299€ all’anno).
Del resto con una minore quota di Rsu e una maggiore differenziata (plastica, carta, vetro si vendono, soprattutto se differenziati bene) i costi diminuiscono e a Treviso si è studiato un modello che tenesse conto dei condomini (contenitori impilabili più piccoli), del centro storico (ecobus con fermate dove gli utenti possono conferire i rifiuti), misurazione precisa (con un trasponder sul bidone del secco è possibile risalire anche all’ora dello svuotamento).
VIGEVANO E nella città ducale? Nel 2021 in un’intervista l’allora amministratore unico di Asm Isa Giorgio Tognon aveva espresso perplessità per la scarsa sensibilità dei vigevanesi, il fenomeno dell’abbandono, la scarsa comprimibilità dei costi fissi. Una parziale risposta a questo punto e agli abbandoni dovrebbe darla la piazzola di via Ceresio, che è stata presentata proprio come passaggio per aumentare la qualità del rifiuto differenziato ed eliminare i cassonetti di verde e vetro (catalizzatore degli abbandoni), un ulteriore passo è la sensibilizzazione a tappeto dei cittadini (tanti comuni hanno superato questo scoglio, con modelli replicabili), infine se nel breve termine potrebbe esserci un aumento degli abbandoni, nel medio termine i dati raccolti permetteranno di capire quali nuclei o attività producono un quantitativo anomalo di rifiuti, rintracciando anche potenziali evasori della Tari.
Giuseppe Del Signore