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A chi può rivolgersi chi si trova a sperimentare una dipendenza o ha in famiglia una persona dipendente? In Italia questo tipo di servizio rientra nei Lea, i Livelli essenziali di assistenza da garantire su tutto il territorio nazionale, ed è affidato a un sistema integrato che comprende i Servizi per le dipendenze (SerD) – in Lombardia posti sotto le Asst – le strutture private accreditate, le organizzazioni del Terzo settore.
I SERD Si tratta del nodo centrale della rete, presso i SerD si erogano servizi di primo livello (207 in Italia) come la pronta/prima accoglienza (dal primo soccorso alla consulenza), ambulatoriali (570 articolati in 614 sedi), che attuano programmi terapeutico-riabilitativi e farmacologici. Nei casi più complessi sono presenti anche servizi residenziali (o semi, grazie a 462 strutture, perlopiù private) e specialistici. Nei SerD lavorano 6082 operatori (dato 2022), di cui il 54% medici e infermieri, il 15% psicologi, il 15% assistenti sociali, l’11% educatori, il 6% amministrativi.
LA SALUTE Sono loro ad avere in carico le 132200 persone tossicodipendenti che hanno fatto accesso al Servizio nel 2023, di cui l’87% già in carico dagli anni precedenti, per un tasso di 224 soggetti ogni 100mila abitanti. Il 65% dell’utenza ha tra 30 e 54 anni, il 20% è over54, il 15% under30. La sostanza primaria di trattamento per il 58% è l’eroina, segue la cocaina al 24%. Se la maggior parte di quest’utenza può essere definita cronica, i Pronto soccorso danno invece una misura della fase acuta: nel 2023 sono stati 8596 gli accessi per patologie «direttamente droga-correlate», mentre nel 2022 sono stati 6555 i ricoveri ospedalieri droga-correlati, tuttavia è presente un forte sommerso, tanto che, se si considera le schede di dimissione ospedaliera si constatano fino a 5 diagnosi secondarie, cosicché
il numero dei ricoveri droga-correlati aumenta in modo considerevole e raggiunge i 19623 casi.
Le morti legate alle sostanze stupefacenti sono in linea con questo quadro, nel 2023 ne sono state registrate 227 «per intossicazione acuta», di cui l’84% relative a uomini e il 10% a persone di nazionalità straniera. Anche in questo caso c’è un sommerso, consultando il “Registro generale di mortalità” Istat, «è possibile rilevare la causa iniziale di morte e le altre condizioni che hanno contribuito al decesso». Il dato 2021, ultimo disponibile, indica 324 decessi con causa iniziale droga-correlata (820 considerando cause multiple) per un tasso di mortalità di 5.3 decessi ogni milione di residenti.
Giuseppe Del Signore