Lomellina ideale / Negozi di vicinato, una risorsa anche sociale

Cinque nuovi negozi di vicinato nelle aree rurali della Lomellina. È l’iniziativa che il Gal (il Gruppo di azione locale che ha sede a Mede) ha intenzione di realizzare con un contributo di 100mila euro dalla Regione Lombardia.

L’INIZIATIVA «Nella nuova strategia della parte rurale – spiega il presidente del Gal Risorsa Lomellina, Stefano Leva – abbiamo inserito una misura sui nuovi piccoli negozi, che con 100mila euro potrebbero essere cinque nelle aree dove non ce ne sono. Se ai piccoli centri già sprovvisti di certi servizi (scuola, medico, trasporti) togliamo i negozi e i bar, rischiano di spegnersi». Tra le attività commerciali storiche dell’area interna della Lomellina spicca quella avviata da Mafalda Brando a Breme nel 1967, poi ceduta alla figlia Assunta, che, ormai in età da pensione, ha deciso di mettere in vendita il ristorante, lasciando aperto solo il bar tabaccheria. «Per un piccolo paese come il nostro, popolato soprattutto da anziani – spiega il sindaco Cesarina Guazzora – l’importanza sociale dei negozi di vicinato è enorme perché permette a chi esce di casa per prendere il caffè o fare la spesa di scambiare due chiacchiere col titolare e gli altri clienti. I nostri negozianti l’hanno capito e favoriscono questa socializzazione. Io stessa nelle mie note informative periodiche ai bremesi li invito ad acquistare nei negozi locali al fine di evitare chiusure e quindi mancanza di servizi».

ESEMPIO VIRTUOSO Il piccolo borgo di Suardi, dopo tre anni, il 27 aprile è tornato ad avere un negozio di alimentari, “Pane e salame” che già dal nome esprime pienamente quella genuinità tipica di un luogo di ritrovo dove le casalinghe, i lavoratori e i pensionati, facendo i loro acquisti, possono anche scambiare due chiacchiere. «L’attività sta andando molto bene – spiega la titolare Deborah Pascale – la gente ha dato una risposta positiva e apprezza prodotti come il pane fresco. E poi c’è la dimensione sociale: non dico che questo è diventato un luogo di ritrovo, ma due parole si scambiano sempre volentieri, dato che non ci sono altri esercizi oltre alla posta e alla farmacia». Tra i negozi storici di Mede “Il botteghino di Pierino” e l’ortofrutta dell’egiziano Mimmo, che accoglie i clienti al grido entusiasta di «Ciao, amico!» o «Buongiorno bella signora!», esempio d’integrazione. «Nonostante la presenza di quattro supermercati – spiega il sindaco di Mede, Giorgio Guardamagna – i negozi di vicinato sono una realtà ben radicata».

Davide Zardo

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