Per ideare una Lomellina che possa risultare attrattiva sia per i giovani sia per gli anziani si deve partire dalla cultura, dal recupero o dalla creazione di centri di aggregazione e riguardo agli over 65 da iniziative che possano rinforzare i contatti di questi ultimi con la collettività. Mortara, capofila dei 43 comuni inseriti nella Area interna Lomellina da Regione Lombardia punta al recupero dell’ex Enel, con un progetto di un nuovo polo scolastico, che ospiterebbe aule studio, alloggi per studenti e zone sportive.
ISTRUZIONE «Garantire servizi formativi ed educativi rivolti ai più giovani è il percorso intrapreso da Comuni di medio calibro come Mortara e Mede – spiega Stefano Leva, presidente del Gal Risorsa Lomellina, cui spetta il compito di favorire l’integrazione tra i comuni dell’Area – l’offerta formativa scolastica risulta comunque sufficiente per i ragazzi e i giovani che studiano in Lomellina o nelle zone limitrofe. Le Università di Pavia, Vercelli e Milano risultano facilmente raggiungibili». Tuttavia gli indicatori socio-economici raccontano una realtà diversa, messa nero su bianco dal report “Il ritratto territoriale della Lomellina” a cura del Politecnico di Milano, secondo cui
«la Lomellina ha un livello di scolarizzazione inferiore alla media regionale, registrando una grave carenza di residenti con livelli elevati di scolarizzazione (secondaria e terziaria) a elevata professionalità. La vulnerabilità del tessuto sociale dell’area va quindi letta anche nell’ottica di una struttura demografica a basso grado di istruzione e specializzazione».
LAVORO Anche dopo la scuola le nuove generazioni faticano a trovare occupazione qualificata in Lomellina e si vedono costrette a cercare futuro altrove, nel milanese o in altre Regioni: «Mede – afferma Leva – ha attivato corsi post diploma per favorire l’inserimento dei ragazzi nella realtà lavorativa. Confienza sta lavorando al recupero di una cascina per destinarla ai ragazzi che intendono intraprendere professioni legate al mondo agricolo, visto che la Lomellina per antonomasia è una terra agronoma e rurale. Vanno valorizzate le prerogative di un territorio che per anni è stato trascinatore dell’agricoltura nazionale». Per arrivare ai giovani è anche necessario confrontarsi con le loro necessità e con il loro modo di intendere e di promuovere iniziative culturali e di intrattenimento: «A Lomello il Comune sta lavorando al recupero del vecchio teatro in modo da renderlo disponibile ai ragazzi che intendono fare musica o organizzare attività legate all’ambito canoro. In una Lomellina ideale, che può essere realizzata solo con l’impegno di tutte le istituzioni e gli enti preposti, dovranno essere i giovani a promuovere percorsi turistici e di valorizzazione del territorio in cui vivono». La strada da fare, secondo lo studio del Politecnico, è ancora lunga: «Se da un lato l’elevato tasso di anziani incide su queste statistiche, dall’altro i dati segnalano un territorio incapace di offrire prospettive lavorative per le nuove generazioni».
ASSISTENZA Un territorio che non è accogliente neppure per gli anziani, costretti a spostarsi al di fuori del proprio comune anche per servizi primari. Ad esempio, si legge nel Rapporto, «il valore abbastanza elevato della mobilità in uscita dei comuni confinanti con Mortara evidenzia la mancanza di servizi e attività a supporto dell’abitare», senza contare che «le percentuali dei motivi degli spostamenti suggeriscono la necessità di muoversi per raggiungere i servizi, concentrati in poche località». Servono trasporti, centri diurni, più figure disposte a offrire assistenza sanitaria a domicilio, Rsa e occorre agevolare il rapporto tra gli over 65 e un mondo sempre più digitalizzato. Cosa si può fare? «Favorire la connessione digitale tra le Rsa è un tema al quale stiamo lavorando – dichiara Leva – La pandemia ha messo a dura la prova centri diurni e aggregativi, occorre promuovere strutture di questo tipo. Le aree rurali vanno riprogrammate considerando i bisogni degli anziani».
Edoardo Varese