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Liste d’attesa lunghe e una nuova casa di riposo per la quale si è ancora allo studio delle carte. Dopo nove mesi dalla prima proposta ufficiale, non è ancora stato portato all’attenzione del consiglio comunale di Vigevano il progetto per una nuova Rsa presentato dall’associazione temporanea di imprese composta da Cooperativa Edile Appennino, Leasing Spa di Iccrea Banca e Il Gabbiano 2.0: la struttura, che dovrebbe sorgere in via Santa Maria, una volta realizzata manderebbe definitivamente in pensione il vecchio De Rodolfi, i cui costi di manutenzione sono ormai alti e difficili da sostenere senza un innalzamento delle tariffe.
IL PROGETTO Per il momento però la nuova casa di risposo esiste solo sulle carte presentate dalle imprese interessate. «In questa fase – spiega il vicesindaco di Vigevano Marzia Segù – si sta conducendo un’accurata valutazione tecnica della proposta con un’analisi delle molteplici complessità. Lo scopo è quello di definire un modello virtuoso di gestione della struttura». Il progetto prevede la realizzazione in zona Esselunga di un edificio in grado di accogliere sino a 120 ospiti, con una gestione di 20 anni da parte delle aziende coinvolte. La prima fase dell’iter di valutazione era cominciata a giugno scorso, quando era stato dato mandato a un pool di funzionari comunali di verificare eventuali criticità presenti nel progetto; nei mesi successivi, il comune si è rivolto allo studio milanese Galbiati e Sacchi per una consulenza legale. Secondo le stime dell’amministrazione, attualmente il Comune spende circa 1.5 milioni di euro annui per la gestione del De Rodolfi, edificio secolare con spese di manutenzione altissime: con la nuova struttura, i costi si abbasserebbero a 600mila euro annui, con un risparmio di 900mila euro.
OPPORTUNITÀ La prima volta che il progetto della nuova struttura è entrato nel dibattito pubblico era il 21 maggio dello scorso anno, durante il consiglio comunale, quasi per caso. Rispondendo a una domanda arrivata dai banchi dell’opposizione, il sindaco Andrea Ceffa aveva infatti comunicato di aver ricevuto pochi giorni addietro una proposta di project financing per la realizzazione di una nuova Rsa in città. «Un’opportunità importante», l’aveva definita ai tempi Ceffa: «O l’amministrazione recuperava risorse, e una casa di riposo oggi costa tra i 15 e i 16 milioni di euro, o si seguiva questo sistema di project tra privato e pubblico, che darebbe la possibilità di avere una nuova struttura». Il partenariato pubblico-privato proposto prevede la realizzazione dell’opera da parte dei soggetti propositori; una volta edificata la casa di riposo, la gestione sarà messa a bando, con la possibilità per chi l’ha realizzata di pareggiare l’offerta maggiore con diritto a una prelazione o di ricevere un “risarcimento” in caso di rinuncia.
LISTE D’ATTESA Al momento, per trovare posto al De Rodolfi, la Rsa gestita dall’Azienda Multiservizi del comune di Vigevano, c’è da attendere parecchio. Lo conferma il vicesindaco Segù ma anche Andrea Deplano, direttore della stessa Multiservizi: «Siamo quasi sempre pieni e la lista d’attesa è molto lunga». Una delle ragioni di questo en plein sono le tariffe “popolari” che applica la Rsa ducale, confermate anche in sede di approvazione del bilancio nel dicembre scorso: «Crediamo che i nostri ospiti abbiano diritto a un buon trattamento – le parole di Deplano – in provincia di Pavia, tra le case di riposo con più di 100 ospiti siamo quella con le tariffe più basse». Ovvero 55 euro al giorno a fronte di un costo complessivo di circa 85 euro, il cui disavanzo è coperto dal Comune.
Alessio Facciolo