Contenuto riservato ai sostenitori de L'Araldo
Nelle Rsa del territorio lomellino la vita è cara, a causa degli aumenti delle rette e con le strutture alle prese anche con lunghe liste d’attesa.
NESSUN POSTO LIBERO Per la Fondazione Marzotto di Mortara ci sono tante richieste, ma nessun posto libero: «Abbiamo 157 persone in lista – spiega la direttrice Anna Maria Pissi – per le donne in media i tempi di attesa sono 6 mesi, per gli uomini qualche mese in più. Il motivo per cui riceviamo richieste di entrare è che le nostre rette sono tra le più basse del territorio. La retta giornaliera minima è di 52.27€, mentre la massima ammonta a 58.55€». Dopo la crisi dovuta alla pandemia riprende a pieno ritmo l’attività di Casa Serena, l’Rsa di Cilavegna. L’intenzione è riaprire anche il centro diurno. Ci sono alcuni impedimenti burocratici che rallentano l’iter, ma si punta a riaprire a breve un Centro che da sempre ha attirato persone anche dai paesi vicini. Così come la casa di riposo, che ha in tutto 265 posti, al momento tutti occupati. La tendenza si è così invertita, rispetto agli anni successivi al covid. Al momento ci sono in lista d’attesa 60 donne e (70 con Alzheimer) e 10 uomini (20 con Alzheimer). La retta per chi soffre di Alzheimer è di 70 euro al giorno per gli altri 65. Per i residenti a Cilavegna è di 60 euro e 70 se hanno l’Alzheimer.
GAMBOLÒ A Gambolò la casa di riposo fratelli Carnevale prevede una spesa di 2.120€ per i posti letto accreditati a contratto, 2130 per i posti non a contratto e 2440 per i ricoveri temporanei. La Residenza dispone in totale di 129 posti letto di cui 85 accreditati e a contratto, 9 di sollievo e 35 accreditati non a contratto. Tra i servizi offerti l’animazione, la terapia per la riabilitazione, il farmacista, la dietista e la riabilitazione.
MEDE Nella casa di riposo della Fondazione istituzioni riunite di Mede i tempi d’attesa per un residente possono ridursi a una settimana, mentre chi viene da fuori si arriva a diversi mesi. «Dipende dai periodi – commenta il presidente Stefano Leva – e purtroppo dai decessi. È chiaro che quando il numero è alto l’attesa diminuisce, ma a volte le liste sono “gonfiate” perché la case ospedaliere inseriscono dei nominativi, e magari quando trovano posto da un’altra parte non li fanno cancellare subito. In ogni caso diamo la precedenza ai medesi: una volta esauriti i residenti, passiamo agli altri». Le rette sono lievitate dal 2023?
Sì, perché abbiamo dovuto affrontare un aumento dei costi, ma abbiamo spalmato il rincaro del 6-7% su due passaggi. Il primo scatterà nel marzo di quest’anno, il secondo a novembre: questo per chi già è in Rsa, i nuovi arrivati pagheranno subito l’intera cifra.
SANNAZZARO Stesso discorso per il Pensionato sannazzarese: «Le nostre rette sono tra le più accessibili sul territorio – spiega il direttore Andrea Megazzini – e considerano la necessità di garantire il massimo dei servizi considerati anche gli aumenti dei costi per la fornitura e il personale. Cerchiamo di rinnovarci, e a partire dal periodo del Covid abbiamo organizzato il turn-over in modo da assicurare una presenza costante degli operatori con una squadra valida, e mantenere alto il livello delle prestazioni. Anche qui a Sannazzaro diamo la precedenza ai nativi e ai residenti da almeno 10 anni».
OPERA CHARITAS Le case di riposo dell’Opera Charitas, presenti a Garlasco, Albonese, Mortara, Vigevano e Cassolnovo, non hanno particolari criticità in termini di richieste e posti disponibili. Negli ultimi anni la domanda per l’accesso alle strutture non ha registrato un significativo aumento e, nella maggior parte dei casi, le richieste sono soddisfatte in tempi brevi. Questo equilibrio tra domanda e offerta ha consentito anche di evitare aumenti significativi delle rette. L’utenza che si rivolge alle strutture dell’Opera Charitas presenta esigenze diverse. Da un lato, ci sono anziani dimessi da ospedali che necessitano di un periodo di assistenza post-ricovero. In questi casi, spesso le condizioni di salute sono molto gravi e richiedono cure specialistiche e un supporto sanitario costante. Dall’altro, vi sono persone sole che, pur essendo autosufficienti o parzialmente autosufficienti, scelgono la casa di riposo per avere un ambiente protetto, assistenza quotidiana e supporto sanitario, ad esempio per la gestione dei farmaci e delle terapie.
Ab, Dcc, Ev, Dz