Ciclismo: Parisini, il lomellino che veste in azzuro

Sull’asfalto del New South Wales, un corridore lomellino difenderà i colori dell’Italia ai Mondiali di ciclismo su strada. Ci sarà anche Nicolò Parisini, classe 2000 di Cilavegna e tesserato per il Team Qhubeka, tra gli atleti che dal 18 al 25 settembre prenderanno parte alla rassegna iridata di Wollongong, in Australia: Parisini farà parte della rappresentativa Under 23 assieme a Nicolò Buratti (Ctf), Francesco Busatto (General Store), Davide De Pretto (Zalf) e Martin Marcellusi (Bardiani). «Abbiamo selezionato i migliori ragazzi che abbiamo in Italia»: è con queste parole che il ct Marino Amadori ha presentato la selezione che, il prossimo venerdì 23 settembre, scenderà in strada rappresentando il Belpaese. E la carriera recente di Parisini conferma le parole dell’allenatore: due ori (uno alla Medicea, classica toscana, e uno alla terza tappa del Giro del Veneto), ma soprattutto un sesto posto agli Europei di categoria testimoniano il buono stato di forma del ciclista cilavegnese.

«Questo è il mio ultimo anno da Under 23 – racconta Parisini, in attesa di imbarcarsi sul lungo volo che lo porterà in Australia – e volevo che fosse quello del rilancio, dopo tre anni non ai miei soliti livelli. Ho cambiato squadra e ho trovato gli stimoli e l’ambiente giusto per farlo». E questo nonostante una partenza in salita, con il Covid che lo ha bloccato per un mese ad aprile: «Poi però è arrivato il Giro d’Italia, dove ho fatto bene, e il sesto posto all’Europeo, dopo il quale disputare anche il Mondiale è una grande soddisfazione». E dire che la carriera sulle due ruote del 22enne è cominciata quasi per caso e con una disciplina completamente diversa, il cross.

«Ho iniziato con la Bmx a 6 anni, tra le fila de La Sgommata – rivela Parisini – non andavo male, sono rimasto lì per 6-7 anni». Poi il passaggio su strada e, attorno ai 17 anni, la consapevolezza che la bici poteva essere anche più di un divertimento: «Negli Juniores ho capito che questo poteva diventare il mio lavoro, quando al secondo anno con la Gb Junior (2018, ndr) ho vinto nove gare e fatto ottimi piazzamenti per tutta la stagione».
Dopo i tre anni alla Beltrami, non facilissimi dal punto di vista sportivo, la rinascita alla Qhubeka e ora il Mondiale, una competizione nella quale il ciclista lomellino sa di poter fare bene, soprattutto dopo un Europeo disputato alla pari con atleti di livello mondiale: «Il podio è alla mia portata, mi sento in forma, ma voglio arrivare senza pressioni e correre come so». Vestendo quei colori azzurri che, d’altra parte, sono una “tradizione di famiglia”.

Il cugino di Nicolò, infatti, è Andrea Parisini, vigevanese e capitano della Nazionale italiana di pallamano: «Ci sentiamo spesso, siamo una famiglia di sportivi – è il commento, divertito, del ciclista della Qhubeka – e tutti e due lo siamo ad alto livello, e questo è bello».

Alessio Facciolo

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