L’attesa è finita: anche il campionato Csi Open 11 è pronto a tornare a fare compagnia agli appassionati durante il fine settimana.
LA FORMULA Alla fine è stata decisa l’opzione della suddivisione delle 31 squadre iscritte in due gironi, uno lomellino con 17 compagini e uno pavese da 14. Soddisfazione dai piani alti per aver raggiunto questo risultato: «Abbiamo cercato di rispondere alle richieste della maggior parte delle squadre – afferma Tommaso Grassi, referente del Csi Pavia – la voglia di giocare e di tornare in campo è tanta. Questo è confermato dal fatto che gli stessi giocatori hanno dato la propria disponibilità per scendere in campo anche sabato e domenica. Questa per noi rappresenta senza ombra di dubbio una bella notizia».
ARBITRI Quella dei gironi non è l’unica novità, visto che ci sono 5 nuovi fischietti che si apprestano a essere impiegati per dirigere le partite che si disputeranno lungo il territorio:
Prima bisognerà testare il loro livello di preparazione – sottolinea Grassi – quando saranno pronti però potranno sicuramente darci una grande mano.
CALENDARIO Domani si torna in campo: la prima giornata del girone b vedrà Arluno ospitare Albonese, Chicco Civita affrontare la neonata San Giorgio Micheleria. Confienza giocherà contro i Diablos, new entry che disputerà i propri incontri casalinghi a Parona. Rosasco se la vedrà contro la Polisportiva Albonese e La Monica Antincendi giocheranno contro Ju Cambra. Il 22 settembre l’A-Team Gifra affronterà gli Amatori Bugo, i Legionari giocheranno contro la Virtus Sartirana e Cassolnovo sarà impegnata contro Candia. Nel girone A, quello pavese, Gropello San Giorgio debutterà in trasferta contro i Cup Calcio. La Eni Club Sannazzaro, storica compagine tornata dopo alcuni anni sabbatici, ospiterà l’Indipendiente. Formula e calendario che convicono anche Fortunato Moschino, responsabile della delegazione di Vigevano: «Ci sono tante squadre: questo è un bel segnale. Il mio auspicio è di assistere a un bel campionato e che si possano portare avanti i valori della nostra realtà».
Edoardo Varese