Cassa integrazione in arrivo all’Intals

Per la prima volta nel corso della sua storia l’Intals, società che si occupa di trasformazione dell’alluminio, ha chiesto per la cassa integrazione. Alla base della decisione c’è la situazione economica e politica internazionale.

PROVVEDIMENTO Nel documento si legge, infatti, che «a causa di una significativa riduzione della domanda di mercato e allo stesso tempo della complessa situazione macroeconomica a livello internazionale, la ditta Intals avvierà un periodo di cassa integrazione per i propri dipendenti». Il periodo di cassa integrazione inizierà il 24 febbraio e terminerà il 9 marzo per un totale di due settimane di sospensione o riduzione di ciò che concerne l’attività lavorativa. Non si esclude nemmeno però che che il periodo possa protrarsi di un’ulteriore settimana, cioè fino al 16 marzo. In modo particolare la sospensione dell’attività sarà focalizzata sui reparti fonderia e pirolitico, con lo spegnimento degli impianti produttivi. Continueranno a lavorare gli altri impianti, ma in forma di regime ridotto. Fonderia e pirolitico però saranno toccati da questo provvedimento.

AUTORIZZAZIONE Durante il corso degli ultimi mesi la società Intals è stata protagonista e toccata da vicino soprattutto delle interpellanze presentate da parte degli ambientalisti da una parte e dei consiglieri di opposizione dall’altra, in relazione ai fumi bianchi che uscivano dai camini. In relazione alle emissioni è in corso anche il rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale. La ditta ha chiesto una proroga dei tempi di consegna dell’Aia all’amministrazione provinciale, ma non lo ha fatto nei tempi. Di conseguenza l’amministrazione provinciale ha risposto che la proroga per questo motivo e per questa ragione risulta irricevibile.

SCADENZA La ditta, secondo le prescrizioni della provincia, aveva il compito entro il termine 60 giorni di relazionare con un opportuno quanto provvidenziale invio alla provincia e all’Arpa «sulle reali cause gestionali, logistiche, tecnologiche, operative che siano all’origine delle emissioni fuggitive oggettivamente verificatesi ed entro lo stesso termine dovrà inviare un chiaro e ampio progetto corredato da cronoprogramma di risoluzione». Il termine entro il quale scadeva la consegna dell’Aia era il 16 febbraio, prorogabile fino al 17, perché giorno festivo. La richiesta di proroga presentata da parte dell’azienda Intals è arrivata però oltre il termine massimo e per questo motivo non è stata accettata.

Andrea Ballone

Le ultime

Alunni stranieri: a Vigevano quasi la metà

Gli stranieri tra i banchi, tra prima e seconda...

IA / Tra tanti pro, ma anche tanti contro

Don Ciucci: «non è intelligenza» «L’intelligenza artificiale ci interpella perché...

Osservatorio 14-03 / Il digiuno e la parola

L’immagine del deserto è una delle più evocative del...

16 marzo, seconda Domenica di Quaresima

Siamo nel cuore del vangelo di Luca, una sosta...

Login

spot_img