Il campo sperimentale di riso Tea, ospitato all’azienda Cascina Erbatici a Mezzana Bigli, è stato completamente distrutto nella notte fra giovedì 20 e venerdì 21 da ignoti che, dopo aver manomesso la telecamera di sorveglianza e divelto la rete metallica di protezione, hanno tagliato e sradicato le piantine. A darne notizia è stato l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, raccogliendo sdegno e preoccupazione da parte del mondo scientifico.
ECOTERRORISMO? L’episodio non parrebbe essere una bravata estiva da parte di avventori alticci di un bar o ragazzini annoiati, ma potrebbe collegarsi a un contesto criminale, semplice o organizzata, oppure potrebbe essere un gesto da ricondurre allo “ecoterrorismo”. Matteo Re, professore associato all’Università Rey Juan Carlos di Madrid, vigevanese e insegnante del master di “Analisi e prevenzione del terrorismo” presso il medesimo ateneo, ritiene che non sia da sottovalutare: «Ci sarebbe da analizzare l’accaduto – dichiara – Potrebbe essere o un episodio di ecoterrorismo molto “light” oppure anche qualcosa di legato al crimine organizzato, perché ovviamente questa sperimentazione potrebbe far perdere mercato a delle aziende che usano altre tecniche. Quindi sarebbe interessante da analizzare con maggiori informazioni».
SPERIMENTAZIONE Di sicuro c’è la peculiarità delle piante coltivate nella risaia di Mezzana Bigli. Le Tea (Tecniche di Evoluzione Assistita), grazie al miglioramento genetico (non Ogm) permettono di ottenere piante più resistenti alle malattie e più adatte ad affrontare anche gli effetti del cambiamento climatico, riducendo l’uso di pesticidi e fitofarmaci e razionalizzando l’impiego di acqua. La Lombardia, nello scorso marzo, aveva avviato proprio in Lomellina la prima sperimentazione dell’Università degli Studi di Milano di queste tecniche, per testare la risposta delle piante al fungo responsabile della malattia nota come “brusone”, in grado di “bruciare” fino al 50% dei raccolto. «Non parliamo – conferma l’assessore regionale Beduschi – di atto vandalico. Si tratta di un gesto criminale, che compromette una sperimentazione che per primi in Italia eravamo riusciti ad avviare con uno sforzo politico importante e unendo le migliori competenze scientifiche sulla materia. Non ci sono commenti per condannare il gesto di chi, pensando di distruggere un piccolo campo di 28 metri quadri, ha bloccato anni di studi che finalmente potevano essere applicati in concreto».
VIOLENZA Parla di « violenza oscurantista e antiscientifica» Maria Pia Abbracchio, pro Rettrice vicaria della Statale di Milano con delega al coordinamento e alla promozione della ricerca: «Questo episodio causa un danno incalcolabile non solo alla ricercatrice coinvolta, non solo al suo progetto, ma all’intera comunità scientifica e ai cittadini tutti che sono i primi portatori di interesse del lavoro svolto dal nostro ateneo. Il lavoro dei nostri scienziati, il loro obiettivo di sviluppare una coltivazione maggiormente sostenibile e a beneficio di tutti riprenderà e proseguirà con convinzione e impegno anche maggiori». «Il campo sperimentale RIS8imo – concludono Vittoria Brambilla e Fabio Fornara, professori dell’Università degli Studi di Milano e responsabili della ricerca – era stato sviluppato con le Tea alla Statale, con l’obiettivo di contribuire ad abbattere l’impiego di fungicidi, nell’ottica di un’agricoltura sostenibile e di qualità, un’innovazione necessaria per affrontare le sfide dell’agricoltura di oggi e di domani. Come scienziati pubblici esprimiamo sconcerto e tristezza per aver subito una violenza ingiustificata, frutto di oscurantismo e pulsioni antiscientifiche».
Alessio Facciolo, Giuseppe Del Signore