«Ringrazio il Signore per due doni che mi ha dato. Il primo è di essere un sacerdote, il secondo è aver potuto svolgere questo ministero per 19 anni a Roma e il tempo restante a Gambolò». Così il parroco don Roberto Redaelli commenta i suoi 25 anni di sacerdozio, celebrati quasi in silenzio il 2 giugno, festa del Corpus Domini. Poche parole, le sue, ma compensate da tante azioni.
Tra queste l’aver aperto il Centro d’ascolto in via Cardinal Bianchi. «Prima era a Remondò – racconta il sacerdote – poi il Juventus Club ha donato alla Caritas parrocchiale la sua sede, che è più centrale, vicino alla chiesa. Per adesso è un centro d’ascolto parrocchiale, ma dovrebbe diventare vicariale in collaborazione con Gropello, Tromello e Garlasco. È un primo passo per capire di cosa hanno bisogno le famiglie, circa una sessantina, che chiedono aiuto: cibo, vestiti, bollette da pagare, contributi per gli abbonamenti ai pullman degli studenti, ricerca di posti di lavoro».
Per la distribuzione delle borse alimentari abbiamo la collaborazione di Croce rossa e Auser.
LA PANDEMIA Don Redaelli si potrebbe definire il “parroco del Covid”. Lo sportello per le povertà è nato infatti in seguito alla pandemia, pochi mesi dopo che il sacerdote si era insediato a Gambolò, il 27 settembre 2019. Fondamentale l’accordo stipulato col sindaco Antonio Costantino per permettere ai volontari della parrocchia, in prevalenza giovani dell’oratorio, di consegnare spesa e medicine agli anziani che non potevano uscire di casa. «E’ cominciato tutto così – spiega don Redaelli – con la comunità che si è mobilitata per una buona causa. Volevamo aprire prima lo sportello per le povertà, ma è stato rimandato tutto per il Covid». Don Redaelli celebrerà i suoi 25 di sacerdozio nella parrocchia di Santa Cecilia in Sacro Cuore a Vigevano venerdì 22 novembre alle 21, con una messa che sarà animata dalle corali riunite di Sacro Cuore e Santi Giovanni e Pio, e che sarà seguita da un rinfresco in oratorio.
Davide Zardo