Passaggi a livello lenti, qualcosa si muove. A Garlasco forse c’è una soluzione per le lunghe attese nelle vie Bozzola, San Biagio e Santa Lucia a causa delle sbarre che restano abbassate troppo a lungo dopo il passaggio dei treni.
UN’ALTERNATIVA La proposta è del consigliere di minoranza Enzo Rossato (Terzo polo): «Venendo dalla Bozzola si potrebbe utilizzare la via privata Benvenuto Cellini, che è una traversa della strada principale e si snoda in mezzo ai campi sfociando in via San Siro, poi prendere la rotatoria e quindi il cavalcavia che passa sopra la ferrovia. L’unico problema è che ci sarebbero da fare 200 metri di espropri, dato che la strada attraversa alcune proprietà private. In ogni caso abbiamo chiesto ai responsabili delle ferrovie di provvedere a sostituire le parti meccaniche che azionano le sbarre, perché evidentemente ci dev’essere qualcosa che non funziona nei meccanismi. Ne sapremo di più nel prossimo incontro con i tecnici di Regione, Rfi e Trenord, che dovrebbe tenersi a breve dato che ci hanno assicurato che dovremmo vederci a metà gennaio e il 15 del mese è già passato. Manderò una Pec in Regione e alle ferrovie per sollecitare». Così il sindaco Simone Molinari: «Via Cellini è solo un’alternativa, tra l’altro non nuova: bisogna valutare i pro e i contro. Innanzitutto l’investimento dev’essere supportato dalle ferrovie; poi bisogna fare degli espropri; infine si tratta di modificare la viabilità di una strada privata che diventerebbe ad alta percorribilità e che oltretutto ha uno stop cieco. É un’alternativa che esiste da tantissimi anni, ma in questo momento non c’è di fatto ancora niente di deciso».
RASSEGNAZIONE Piuttosto rassegnato il capogruppo di “Garlasco civica”, Mario Spialtini: «I passaggi a livello restano abbassati a volte fino a 25 minuti e non c’è modo di fare manovra per tornare indietro. Così si taglia in due la città, e anche chi vuole percorrere la ciclabile della Bozzola resta bloccato. La mia impressione è che qui non si stia muovendo nulla. Al collegamento con l’assessore Terzi in novembre, poi, il nostro gruppo non è stato neanche invitato». Una videochiamata, quella fatta in municipio dal sindaco Molinari con l’assessore regionale ai trasporti, Claudia Terzi, che evidentemente non ha risolto nulla, nonostante la partecipazione del consigliere regionale garlaschese Ruggero Invernizzi. Nemmeno la raccolta di 300 firme organizzata da Rossato – «come privato cittadino, senza colore politico», tiene a precisare – sembra essere servita. Così pure la proposta lanciata da Spialtini agli automobilisti di tutta la città (accendere le quattro frecce ogni volta che passa il treno) non ha avuto conseguenze positive.
Davide Zardo