Passano i mesi, addirittura gli anni, ma la riapertura del parco Nuovi Nati continua a rimanere un miraggio.
TUTTO FERMO Al momento di proposte concrete al Comune di Mortara che possano far pensare a un nuovo inizio per il giardino urbano non si è vista nemmeno l’ombra. Sembrerebbe, il condizionale è d’obbligo, che ci sia un nuovo privato interessato disposto a visionare l’area, che però «deve ancora sciogliere le riserve – spiega il sindaco Ettore Gerosa – se ci dovessero arrivare proposte concrete, avremo modo di procedere. Viceversa continueremo ad avere le mani legate». La riapertura del parco era uno dei punti principali del mandato con cui Gerosa aveva vinto le amministrative a giugno 2022: a distanza di più di due anni però il recupero del parco rimane un miraggio. Un giardino urbano di 10mila metri quadrati che continua a rimanere inutilizzato. Una delle aree presenti in città che dopo essere stata chiusa non è più stata riaperta.
TENTATIVI A VUOTO Non sono mancati i tentativi da parte del Comune di attingere a fondi ministeriali da usare per una riqualificazione completa dello spazio. Tentativi tutti respinti al mittente: l’ultimo risale a dodici mesi fa, quando il Comune di Mortara aveva provveduto a presentare il proprio progetto di riqualificazione del parco e per la sua trasformazione in un centro sportivo polifunzionale, partecipando al bando “Sport e periferie”, per ottenere 697 mila euro. Di questa somma la città dell’oca non ha ricevuto nemmeno il becco di un quattrino. Ad aprile 2024 era fatto avanti anche il Pool Mortara, associazione che racchiude molte realtà sportive della città, con una manifestazione d’interesse per la gestione del parco e con l’intento di trasformarlo in uno spazio polifunzionale, provvisto di spogliatoi, bar e di tutto il necessario per svolgere attività sportiva. Di tutto questo però non si è più saputo nulla:
Sono trascorsi 6 mesi – prosegue Gerosa – ma non si è più fatto sentire nessuno. Restiamo comunque disponibili per ascoltare e discutere di eventuali proposte, ma ci devono in primis arrivare: viceversa non si potrà fare molto.
RAMMARICO Tanti i residenti di via Belvedere che non hanno potuto fare a meno di evidenziare il proprio rammarico per la chiusura di uno spazio dalla grande valenza simbolica per la città dell’oca. Il recupero del campo di calcio a 11, un campo per calcetto/tennis, un campo da beach volley, due campi per il paddle, un campo da basket, un’area per il tiro con l’arco e un percorso vita nel parco e uno spazio per il pattinaggio. Le idee e le proposte non mancano: il problema è che si fatica a trovare qualcuno che possa effettivamente mettere tutto in pratica. Gli anni d’oro del parco di via Belvedere sono stati nel periodo ’80-’90, ovvero quando la struttura era ricca di eventi e iniziative da aprile ad ottobre. Poi, dal 2003, con la scadenza dell’appalto di gestione, è iniziata la crisi: più di un ventennio durante il quale l’area è di fatto rimasta abbandonata a se stessa, in balia degli eventi.
Edoardo Varese