Gli atti conclusivi di un anno di crisi: prima la dimissioni del sindaco Ettore Gerosa, poi la seduta del bilancio consolidato 2023 che è saltata a causa della mancanza del numero legale.
DIMISSIONI Un martedì nero per la politica cittadina, con Mortara che ormai sembra essere sempre più indirizzata verso il commissariamento. Gerosa avrebbe tempo fino al 14 ottobre per ripensarci e ritirare le proprie dimissioni, ma questa è una possibilità molto remota, visto che è lo stesso Gerosa a dichiarare senza girarci troppo attorno che «la parola deve tornare agli elettori». Il casus belli è stato «la costituzione del gruppo Misto e di Lombardia Ideale che ha rappresentato l’atto conclusivo di una crisi che si protrae da alcuni mesi. Situazioni che di fatto hanno modificato la composizione del consiglio comunale e creato un contrasto politico interno alla maggioranza politica, che non è stato più possibile ricucire». Incomprensioni politiche, malumori all’interno della maggioranza stessa, con Michele Mazzitello, assessore allo sport e al decoro urbano che in tempi non sospetti, precisamente la scorsa primavera, auspicava le elezioni anticipate. Gerosa alla fine non ha retto più, non ne poteva più di remare praticamente da solo.
SALTA IL CONSIGLIO Anche lo scenario a cui si è assistito in aula consigliare nella serata di martedì 24 settembre è alquanto emblematico. Gerosa e i suoi fedelissimi, tra cui Laura Gardella, che di fatto eserciterà tutte le funzioni di sindaco fino al 14 ottobre e Piera Angela Salsa, entrambe in giunta dopo essere state elette con Fratelli d’Italia, non hanno presenziato, facendo mancare il numero legale. La minoranza era presente, ma non è entrata in aula. A rispondere all’appello sono stati solo 5 consiglieri del gruppo misto e Lombardia Ideale, la presidente del consiglio Denise Mirimin e Cristina Maldifassi, di fatto assessore esterno.
LE REAZIONI Ora si attende il commissariamento, tra la soddisfazione della minoranza: «Era da tempo che il sindaco non disponeva più dei numeri per governare – evidenzia Silvia Piani, consigliera di Forza Italia – quanto accaduto in questa settimana è la naturale conseguenza di un immobilismo politico da parte della maggioranza che non ha affatto giovato per il bene della città. Adesso attendiamo il commissariamento, con la consapevolezza di avere una città che è peggiorata a causa del disinteresse da parte di chi avrebbe dovuto governarla». Giuseppe Abbà di Rifondazione Comunista non è da meno dal punto di vista delle critiche:
Hanno governato male, lo sostengo da tempo. Ora tutti i nodi sono venuti al pettine: meglio tardi che mai. Noi continueremo a fare opposizione in attesa che si torni alle urne.
QUANDO SI VOTA C’è chi auspica si possa votare in primavera 2025, sebbene al momento nessuno sciolga ancora le proprie riserve su alleanze e candidature. Gerosa bis? La risposta del diretto interessato è un “ni”: «Se dovessi candidarmi, non lo farò più con civiche a supporto». Della serie fidarsi è bene, non fidarsi è meglio, a maggior ragione visti i trascorsi con ViviAmo Mortara.
Edoardo Varese