Mortara, Sos sicurezza: alla ricerca di proposte

Un tavolo tecnico per trovare soluzioni per risolvere l’emergenza sicurezza. La città dell’oca sempre presa di mira in queste settimane da episodi di aggressioni, rapine e furti, soprattutto di notte e in particolar modo vicino alla stazione ferroviaria.

LA LETTERA Ecco che il comitato “Mortara Si-cura” va di nuovo alla carica e lo fa scrivendo al sindaco Ettore Gerosa per chiedere «di istituire un tavolo tecnico informativo e un progetto per combattere la criminalità cittadina. Alla luce dei più recenti episodi criminosi che hanno colpito la nostra città e dopo aver raccolto l’appello di numerosi cittadini che si sono rivolti a noi durante le ultime settimane, chiediamo che la giunta e l’amministrazione comunale si impegnino nell’organizzazione di un tavolo tecnico informativo. A questo incontro riteniamo essenziale e fondamentale che siano invitate tutte le componenti attive del territorio: rappresentanze istituzionali e politiche, polizia locale e forze dell’ordine, comunità religiose, associazioni culturali, sociali e di volontariato, nonché la cittadinanza attiva. L’obiettivo è analizzare la situazione attuale e costruire insieme un progetto condiviso di intervento, volto a contrastare in maniera concreta l’ondata di criminalità che sta colpendo Mortara». Il comitato, formato da Massimiliano Farrell, Adriano Arlenghi, Elisa Paralovo, Paola Amedea Savini, già l’anno scorso aveva chiesto un confronto aperto per discutere di sicurezza. Da parte del primo cittadino arrivano comunque segnali di apertura a riguardo:

Se ne può parlare – fa sapere Gerosa – ma deve essere un confronto costruttivo che non va strumentalizzato in nessun modo. Da parte nostra metteremo in campo tutte le risorse e l’impegno possibile, ascoltando tutte le proposte e le idee che arriveranno anche dai singoli cittadini.

PARTE LA VIGILANZA Intanto dal giovedì 1 maggio gli edifici comunali saranno controllati dalla vigilanza privata, attraverso un investimento di 29mila e 200 euro. La vigilanza privata ha l’obiettivo di monitorare le vie e contattare la polizia o comunque le forze dell’ordine qualora dovessero verificarsi episodi di aggressioni o criminalità. L’intento è la prevenzione di reati. In particolare il servizio avrà luogo durante il corso delle ore notturne. «I primi due anni – prosegue Gerosa – saranno di fatto una fase sperimentale. Ci sarà il turno notturno, da mezzanotte fino alle 6 del mattino, fascia oraria che al momento non risulta coperta dalla polizia locale, perché non svolge questi turni». Per Giuseppe Abbà, consigliere di Rifondazione Comunista, la strada da percorrere per portare in città più sicurezza deve essere quella della prevenzione: «Se mancano politiche educative, tutte le altre misure serviranno a poco o nulla. Chi commetti questi atti deve certo essere punito secondo la legge, ma deve anche avere tempo e modo di riflettere sui propri errori, altrimenti penso che non riusciremo a risolvere il problema alla radice. La repressione e la punizione da sole non bastano e non servono. Questo aspetto spesso e volentieri non viene capito o si fa finta di non capirlo».

Edoardo Varese

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