C’era anche una rappresentanza della Lomellina alla protesta dei trattori, martedì 30 gennaio a Voghera, mercoledì a Casteggio, poi a Broni e Stradella. Per domani, sabato 3 febbraio, è in fase di valutazione una grande manifestazione a Pavia, mentre la prossima settimana è in programma un presidio a Mortara. A rappresentare la terra delle risaie, nei giorni scorsi, il conte Carlo Besostri di Villa Biscossi, con un’azienda che dal 1887 rinnova la tradizione di famiglia impegnandosi nella produzione agricola attraverso la coltivazione di cereali. Centinaia di trattori martedì hanno invaso le strade di Voghera per manifestare il loro malcontento nei confronti delle politiche agricole dell’Unione Europea.
RISCATTO AGRICOLO Il tutto organizzato dal movimento “Riscatto agricolo” tra i cui organizzatori c’è Filippo Goglio, che ha sottolineato la volontà degli agricoltori di difendere l’Italia dalle politiche europee che rischiano di mettere a rischio il settore agricolo nazionale. Come simbolo di questa battaglia, i partecipanti hanno esibito la bandiera italiana con raffigurato un trattore, sottolineando il loro attaccamento al Paese e alla sua tradizione agricola. Ma è un riscatto un agricolo o riscatto agrario?
Tutt’e due le cose – risponde Besostri – perché la prima vuole tutelare il mondo agricolo del “Made in Italy” mentre la seconda si occupa delle questioni burocratiche e giuridiche, delle normative.
E I LOMELLINI? Qual è stata la presenza degli agricoltori lomellini a queste manifestazioni? «C’erano più rappresentanti dell’Oltrepo, soprattutto per le azienda vinicole, ma il 9 febbraio vogliamo organizzare un incontro a Mortara per ricordare la situazione dei produttori di riso e grano, che più che per le politiche europee soffrono per la presenza dei mercati asiatici, che con i loro prezzi bassi mettono in campo una concorrenza sleale». Carlo Besostri si candiderà alle elezioni europee con al Lega: la sua partecipazione alla protesta dei trattori ha anche una valenza politica? «Sono prima di tutto un agricoltore che un candidato, ma una cosa non esclude l’altra. Voglio ottenere qualcosa ai piani alti, per questo ho deciso di metterci la faccia: per tutelare il territorio. I francesi, i tedeschi o i polacchi sono agricoltori come me». É vero che aveva ricevuto proposte da altre formazioni politiche? «Sì, e ho scelto la Lega perché qui ho trovato più possibilità di inserirmi e cercare un confrotno a tu per tu, con persone che ritengo di fiducia».
Davide Zardo