Vigevano si prepara ad amministrare 338mila euro di buoni spesa per le famiglie messe in ginocchio dall’emergenza sanitaria. A spiegare il modus operandi che utilizzerà l’amministrazione ducale è lo stesso sindaco Andrea Sala, che ha divulgato un video per rispondere alle molte domande dei cittadini giunte in queste ultime ore: «I beneficiari di questi fondi, secondo l’articolo 2 comma 6 dell’ordinanza 658, saranno stabiliti dai servizi sociali, che individueranno la platea e il relativo contributo tra i nuclei familiari più esposti a questa emergenza sanitaria e in stato di bisogno». La priorità, sempre secondo l’ordinanza, sarà data a coloro che non beneficiano già di altre tipologie di sostegni pubblici. «Dobbiamo intercettare i bisogni della collettività – prosegue il primo cittadino – nelle prossime ore appronteremo la modulistica che poi diffonderemo tramite il sito web e faremo un avviso rivolto alle attività commerciali per potersi accreditare al servizio. Nel frattempo, anche per ragioni di trasparenza, dovremo esporre la metodologia di erogazione». I contributi giunti dallo Stato potrebbero non essere sufficienti a far fronte alle richieste di una città di 63mila abitanti: «Come Comune potremmo dover mettere delle risorse proprie, che toglieremo alle attività che non possono essere svolte a causa dell’epidemia; inoltre, apriremo anche ai privati la possibilità di effettuare donazioni».
L’amministrazione sta però pensando a forme di sostegno anche per altre realtà cittadine: «Voglio sentire anche le associazioni di categoria: artigiani, commercianti, tutte quelle attività penalizzate da questa situazione, per vedere il da farsi – spiega Sala – inoltre sappiamo che per la spesa a domicilio, la consegna di farmaci c’è un lavoro importante da parte di volontariato in città. Nelle prossime ore proporremo un bando pubblico in cui le associazioni che stanno operando in questa emergenza potranno proporre loro progetti, per fare sì che comune possa riconoscere loro il ristoro delle spese vive: un segnale forte al mondo del volontariato, perché chi si dà da fare deve avere il Comune alle spalle». In chiusura, il sindaco Sala smentisce le voci che volevano Vigevano come beneficiaria di una cifra molto più consistente per i buoni pasto, circa 2 milioni di euro: «È stata confusa l’ordinanza con il dpcm del 28 marzo che parlava del Fondo di solidarietà comunale, che sono soldi che servono per far funzionare i comuni e che il governo ha anticipato, ma che non centrano coi buoni spesa».
Alessio Facciolo



