A Vigevano vigilantes con la diffida

Nascono le ronde anti-degrado, ma il Prefetto e la polizia di stato impongono già il primo stop. Sono usciti per la prima volta la scorsa settimana venerdì e sabato sera per controllare le vie del centro, con l’obiettivo di garantire alle forze dell’ordine un aiuto in più.

PRIMI STOP Dopo una sola uscita, però, i volontari che hanno organizzato le ronde serali (con la collaborazione dell’agenzia di sicurezza privata Diamante) si sono visti costretti a togliere le casacche gialle. Dalla prefettura di Pavia riferiscono che «non c’è stato alcun incontro con il prefetto. I promotori dell’iniziativa formalmente sono stati diffidati dal Commissariato di Vigevano in merito al proseguimento dell’attività di osservatori volontari effettuata a titolo personale e non nel quadro della normativa vigente». La prefettura certifica quindi che i volontari, se vogliono dare un aiuto, possono farlo solo a titolo personale, ma non sono autorizzati a indossare nessuna pettorina, così come a sostituirsi alle mansioni delle forze dell’ordine. Dal comune di Vigevano arrivano segnali di apertura, ma prima si dovrà convocare un tavolo con tutte le autorità competenti.

APERTURA «Se intendono parlare con noi possono farlo – dichiara Nicola Scardillo, assessore alla sicurezza e alla polizia locale – ma a livello personale non ho apprezzato che abbiano preso l’iniziativa senza aver prima parlato con nessuno. Senza l’appoggio delle forze dell’ordine non possono fare nulla, se non segnalare e contattare le autorità competenti l’eventuale verificarsi di episodi di violenza, aggressioni e di questa natura. Ma questa è una cosa che possono fare tutti i cittadini». Il Comune di Vigevano non chiude le porte a un’eventuale collaborazione con i volontari delle ronde, non prima però di aver intavolato una discussione che coinvolga anche polizia, carabinieri e prefettura. La prima uscita dei volontari è stata il 28 febbraio, con i volontari che hanno manifestato l’intenzione di voler proseguire con la propria attività fino al termine della stagione estiva.

SENZA PETTORINE Resta però da chiarire il tema del gilet giallo. «Venerdì 28 febbraio, in occasione della prima uscite lo indossavamo – racconta Eihab “Rob” Kamal, uno dei volontari impegnato nelle ronde serali – la mattina successiva (sabato 1 marzo) il prefetto ci ha contattato e ci ha imposto di toglierlo, in quanto non eravamo autorizzati a portarlo. Preciso che il nostro impegno consiste, in modo del tutto volontario, nel percorrere le vie che sono state più a rischio insicurezza e contattare le forze dell’ordine qualora ci dovessimo imbattere in situazioni critiche. Nonostante molti di noi abbiano esperienza in ambito di sicurezza, non possiamo sostituirci a polizia, carabinieri e polizia locale. Vogliamo solo dare un mano». Sabato sera i volontari si sono ritrovati, questa volta senza pettorine, davanti alla stazione ferroviaria verso le 22, hanno percorso via Roma, via del Popolo, corso Vittorio Emanuele II e la piazza Ducale, rimanendo attivi fino all’una di notte. «Se ci imbattiamo in gruppi di ragazzi che creano problemi, ci limitiamo a chiedere di abbassare la voce, di allontanarsi e di calmarsi se manifestano un atteggiamento prossimo all’aggressività. Se percepiamo l’assenza di collaborazione, chiamiamo le forze dell’ordine. Essendo il nostro un servizio di volontariato, siamo pronti a coinvolgere chiunque sia disposto a unirsi».

Edoardo Varese

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