Ogni mattina, auto e camion diretti verso il Milanese da Vigevano si incolonnano sul vecchio ponte costruito dopo l’Unità d’Italia. Di fianco, le arcate bianche del nuovo viadotto sembrano alzarsi dalla nebbiolina come se fossero pronte a spiccare il volo. A qualche automobilista più sognatore potrebbero ricordare le spire di un drago cinese, ma la maggior parte dei pendolari, già con la testa nel tran tran lavorativo, percepirà quell’impalcatura di cemento e acciaio come un banale e immutabile elemento del paesaggio: come le montagne a nord, come i boschi sulle rive del fiume. Immutabile e, questo sì, allo stesso modo del drago, ancora irraggiungibile.
IL BANDO Dodici anni ci sono voluti, per vedere completato il nuovo ponte del Ticino: dalla prima pietra, posata nel 2011, agli ultimi collaudi, effettuati nel 2023, si sono susseguiti due fallimenti e il licenziamento di una delle ditte appaltanti, svariati aumenti di costi, cronoprogrammi mutati più volte. Terminato quest’iter, da oltre un anno si è in attesa della realizzazione delle strade di raccordo con la viabilità esistente. Il bando, indetto dopo una lunghissima trafila burocratica, è stato indetto nel settembre di quest’anno: la Provincia ora sta vagliando le sette offerte ricevute per valutare a chi affidare il cantiere. In lizza ci sono la Vicos di Vigevano, la Colombo Severo di Borgo S. Giovanni (Lodi), il consorzio Pangea di Pescara (la ditta che ha anche concluso il ponte, ndr), la bergamasca Giudici Spa, la Italimpresa dal Bresciano, la Civelli Costruzioni di Gavirate e la Nuova Iniziative del Milanese.
La Daf Costruzioni si occuperà invece di preparare i terreni dell’ex impresa edile Bocca, sui quali si innalzeranno le rampe dalla sponda ducale. Il grande quesito resta uno: a quando i lavori?
ATTESA Dal consiglio provinciale la volontà è quella di monitorare affinché il territorio lomellino possa al più presto contare sul nuovo collegamento. «Il ponte sul Ticino è ormai diventato un esempio dell’Italia che non funziona – è il commento del vigevanese Alessio Bertucci, neoeletto consigliere provinciale – un percorso a ostacoli che non ha ancora visto la fine, nonostante siano passati 13 anni dall’inizio dei lavori. Ora siamo al punto che la Provincia ha pubblicato il bando delle strade di accesso a settembre 2024, dopo aver rivisto il progetto e ottenuto il finanziamento e siamo in attesa di vedere quando inizieranno i lavori veri e propri». E secondo Bertucci «passeranno ancora mesi». Un lasso di tempo in cui la viabilità verso Milano potrebbe subire ulteriori criticità, visti anche i lavori previsti alla rete ferroviaria che aumenteranno il traffico veicolare. «Questa è un’opera importante per la nostra città, che va in aggiunta alla Vigevano-Magenta e al raddoppio ferroviario – spiega il consigliere – se sulla prima siamo a buon punto, sul secondo siamo in alto mare, dopo che si è perso il treno del Pnrr e ad oggi non si vede un progetto in tempi brevi. Ritornando al ponte, vigileremo per far si che non ci siano più ritardi e l’opera finalmente venga conclusa».
Alessio Facciolo