La congregazione delle “Maddalene” ha aperto alla proposta della Diocesi di Vigevano di portare avanti il carisma delle suore ovvero tutte le attività fiorite intorno al convento di corso Genova. Le suore “Maddalene” lasceranno la casa di Vigevano, lo si sapeva già, ma nei giorni scorsi una lettera della madre generale sembrava aver imposto un’accelerazione, anche se a metà settimana le consorelle erano ancora tutte a Vigevano.
LA LETTERA La generale suor Franca Barbieri, dalla casa madre di Piacenza, ha informato formalmente la Diocesi di essere disposta a valutare il passaggio del patrimonio immobiliare dalle Figlie di Gesù Buon Pastore alla Diocesi stessa, dando risposta alla proposta avanzata lo scorso giugno dal vescovo di Vigevano, monsignor Maurizio Gervasoni, con la quale si vorrebbe mantenere la presenza delle “Maddalene” attraverso le loro opere. Da allora fino alla fine della scorsa settimana, Diocesi e congregazione non avevano avuto ulteriori contatti e la Diocesi non aveva chiesto in alcun modo di liberare i locali. La partenza a ogni modo appare inevitabile e nei giorni scorsi la Congregazione ha ribadito la volontà di trasferire le consorelle vigevanesi e di interrompere la presenza a Vigevano, richiamandole al voto di obbedienza e di conseguenza ad accettare lo spostamento che, a quanto pare, sarebbe imminente. Un momento doloroso: sicuramente per le suore stesse, per tutte le anime che ruotano attorno alla comunità e per tutte quelle persone che dalle suore in questi anni hanno ricevuto attenzione e conforto. Una lezione di vita cristiana il cui testimone potrà essere raccolto dalla Diocesi di Vigevano, che si occuperà di coordinare le tante realtà ospitate dalla casa come Madre Amabile, Casa Miriam, le funzioni religiose della chiesa ortodossa romena, l’associazione Sursum Corda.
Un processo di organizzazione che la curia può portare avanti anche con le sorelle ancora presenti: d’altra parte, se le Figlie di Gesù Buon Pastore hanno potuto passare l’estate a Vigevano, è merito anche del lavoro silenzioso e lontano dai clamori portato avanti dal vescovo Gervasoni, in dialogo con la congregazione di Piacenza.
LA VICENDA A mercoledì mattina, le suore si trovavano ancora all’interno della casa di Vigevano, dove l’atmosfera non era però quella dei giorni migliori. Il trasferimento delle suore a Piacenza, sede centrale della congregazione delle Figlie di Gesù Buon Pastore, è una vicenda che va avanti da mesi, complice anche la comprensibile reticenza delle religiose (alcune delle quali molto anziane e da decenni a Vigevano) a spostarsi cambiando casa e abitudini. Le tensioni tra le “Maddalene” di corso Genova e la madre generale (acuite anche da una sovraesposizione mediatica a cui nessuna delle parti era evidentemente abituata e preparata) sembravano essersi parzialmente appianate grazie alla mediazione della Diocesi che, pur non avendo alcuna voce in capitolo in questa decisione, era riuscita a concordare una permanenza temporanea delle suore oltre il termine perentorio del 29 giugno, ma soprattutto aveva ricevuto l’ok per poter continuare ad amministrare tramite la Caritas le attività in essere negli spazi del convento. Le religiose, rimaste in corso Genova, a luglio avevano anche festeggiato con la tradizionale anguriata la ricorrenza di Santa Maria Maddalena, circondate solo dall’affetto degli amici e non da giornalisti e telecamere incalzanti.
Alessio Facciolo