La superiora generale delle Figlie di Gesù Buon Pastore ha piena legittimità nell’amministrazione dell’Istituto perché il commissariamento è cessato. È quanto comunica la Diocesi di Vigevano in una nota diffusa oggi pomeriggio sulla questione delle “suore maddalene”.
ORDINARIA AMMINISTRAZIONE «A decorrere dalla data del presente Decreto (30 gennaio 2025, ndr), la Superiora generale assume le ordinarie competenze che le sono attribuite dal Diritto proprio e dal Diritto universale». Così si legge nel Decreto col quale il Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica dispone la cessazione del commissariamento, nominando contestualmente padre Gianfranco Lunardon Delegato al Capitolo generale, che dovrà svolgersi in data ancora da concordare. Nel comunicato si spiega che «si rende necessario comunicare ufficialmente tale decisione in forma pubblica, per raggiungere un chiarimento valido anche per la situazione venuta a determinarsi nella comunità delle Figlie di Gesù Buon Pastore con sede a Vigevano,
dove affermazioni rese pubbliche hanno indotto a ritenere vuote di legittimo potere le decisioni della Madre Generale nei confronti del destino della comunità vigevanese».
L’ANTEFATTO La scorsa settimana infatti era stata diffusa una lettera che suor Rosalba Zambonetti, madre superiore della Casa di Vigevano, avrebbe indirizzato al Dicastero e nella quale avrebbe sollevato interrogativi da un lato sulla titolarità della Madre generale ad assumere decisioni vincolanti per l’Istituto in fase di commissariamento e in attesa di capitolo (che dovrà eleggere la nuova Madre generale) e dall’altro lato sul ruolo del vescovo di Vigevano, monsignor Maurizio Gervasoni, in un’eventuale trattativa di vendita del complesso di corso Genova di proprietà dell’Istituto. Il vescovo aveva ricordato che «la Diocesi ha ricevuto una proposta di vendita dalla Curia Generalizia dell’Istituto e sta valutando i passi necessari prima di prendere una decisione» e aveva precisato che «se la Diocesi dovesse procedere all’acquisto della struttura, tutto avverrà secondo le regole del Diritto.
NUOVI SVILUPPI Ora il comunicato chiarisce anche che il commissariamento dell’ordine non è più in corso e che la Superiora generale è nel pieno della sua operatività sia nell’ambito delle decisioni che riguardano la vita della congregazione religiosa – compreso dunque l’eventuale spostamento dei membri che vi appartengono, che hanno fatto voto di obbedienza – sia nell’ambito economico-amministrativo. Inoltre è bene ribadire che la Diocesi e la Congregazione sono due entità distinte e autonome e che la Casa di corso Genova è un istituto extradiocesano ovvero non sottoposto all’autorità dell’ordinario della Diocesi.
LA COMUNITÀ Il comunicato della Diocesi informa infine che la Congregazione è stata informata e che, attraverso di esso,
«la Diocesi di Vigevano chiede che sia data corretta notizia dell’evento e che si cessino forme di comunicazione errate e devianti, che sia consentito un clima di dialogo all’interno della comunità religiosa al fine di permettere l’attuazione di decisioni volte al bene della comunità,
al mantenimento del buon nome dell’Istituto e alla continuazione delle attività di rilevanza religiosa e sociale attivate e ospitate dalla comunità religiosa delle suore Maddalene di Vigevano».
Gds
Notizia in aggiornamento