Nuova giunta, Ceffa verso la delega all’urbanistica

Il sindaco terrà le deleghe a urbanistica e smart city per avviare subito il piano di rigenerazione urbana con cui intende imprimere una svolta a Vigevano.

Andrea Ceffa sta lavorando alla giunta che lo affiancherà nei primi cinque anni da primo cittadino, un momento di riflessione e di confronto che dovrebbe concludersi entro questa settimana, anche per evitare che il risultato del voto di Voghera porti le segreterie provinciali a cambiare le carte in tavola secondo logiche extracittadine.

E’ un segnale della mutata realtà della maggioranza, non più composta da un monocolore o da due forze strettamente collegate, bensì da tre partiti e una civica. «Siamo in una situazione differente rispetto al passato – conferma Ceffa – ora c’è una coalizione ampia e bisogna tenerne conto. Voglio prendere una decisione che sia la più condivisa possibile, privilegiando l’equilibrio. Questa settimana potrebbe essere presto per un annuncio».

RITMO SERRATO In ogni caso il neo-eletto ha intenzione di non perdere tempo e di avviare quanto prima il progetto di rigenerazione urbana, cardine del suo programma.

Il primo atto formale – spiega – sarà una delibera contenente gli indirizzi da seguire per impostare la variante del Pgt, passaggio fondamentale per avviare il rilancio cittadino. Conto di portare la delibera in Consiglio entro la fine dell’anno o l’inizio del prossimo

Una simile impostazione consente di ipotizzare che proprio i settori toccati direttamente dall’iniziativa saranno quelli che il sindaco vorrà controllare da vicino. «Sto ragionando su quali deleghe tenere, vorrei cercare di concentrarmi su quelle che sono più legate al programma».

Elezioni Vigevano 2020 - passaggio consegne Ceffa Sala

IL “SECONDO” Un ruolo particolare è quello del vice, che dopo 10 anni potrebbe non essere più della Lega. «Per capire come ci stiamo muovendo – dichiara Ceffa – non si possono fare paragoni con le ultime due giunte, semmai occorre guardare più indietro». Il riferimento sembrerebbe a una logica di alternanza interna alla coalizione, ma è pur vero che Ambrogio Cotta Ramusino ebbe come braccio destro Ferdinando Merlo, entrambi in rappresentanza di Forza Italia.

Contano sempre gli accordi politici – precisa il primo cittadino – ma deve essere una persona che possa svolgere il ruolo nel momento in cui gli è richiesto, anche considerando le deleghe che avrà o la funzione di supporto al sindaco

Quindi è esclusa una persona alla prima esperienza? «E’ chiaro che vorrei un minimo di competenza, personalità, rappresentatività». Per tutti questi motivi le voci, non confermate, vedono forte la candidatura di Antonello Galiani (Fi), che ricopre lo stesso incarico a Gambolò, da cui quindi dovrebbe dimettersi.

LA SQUADRA A prescindere da questa partita, gli assessori in tutto non dovrebbero essere di più che in passato. Anche perché il Testo unico sull’ordinamento degli enti locali ne prevede un massimo di 7, esattamente il numero di quella uscente. «L’auspicio è di mantenere questo numero». Ferma restando la casella di “borgomastro” occupata dalla Lega, l’ipotesi potrebbe essere di 3 assessori dello stesso partito, 2 di Fratelli d’Italia e 2 di Forza Italia. Nell’alchimia della nuova giunta occorrerà tenere conto anche dell’obbligo di scegliere almeno 3 donne e almeno 3 uomini, come stabilito dalla legge 56 del 2014 che prevede una rappresentanza minima pari al 40% del totale, ragione per cui il neo-sindaco ha chiesto ai partiti di proporre nomi di entrambi i sessi in numero equivalente.

Giuseppe Del Signore

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