Sindaco Ceffa, attesa per la “liberazione”

Riuscirà Andrea Ceffa a esercitare ancora il suo ruolo di sindaco? Questa volta potrebbe essere quella buona. L’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il primo cittadino di Vigevano nel frattempo si avvia a diventare un processo. La procura ha chiuso le indagini, notificando l’avviso relativo a otto persone, tra cui esponenti politici ed ex dirigenti di Asm Vigevano e Lomellina.

INDAGATI E ACCUSE Oltre a Ceffa, sono coinvolti Roberta Giacometti, ex consigliera comunale, Veronica Passarella, ex amministratrice di Asm, Alessandro Gabbi, ex direttore amministrativo, e Matteo Ciceri, ex amministratore di Vigevano Distribuzione Gas. Inizialmente arrestati, tutti hanno ottenuto la revoca della custodia cautelare dopo le dimissioni dai rispettivi incarichi.

ANCHE ALTRI Tra gli indagati figurano anche Angelo Ciocca, ex europarlamentare della Lega, Alberto Righini, imprenditore edile ed ex vicepresidente di Ance Lombardia, e la moglie di quest’ultimo, Alice Andrighetti. Le accuse contestate spaziano dalla corruzione all’istigazione alla corruzione, con la ricostruzione di due distinti episodi. Secondo la Procura, Ciocca, Righini e Andrighetti avrebbero tentato di corrompere una consigliera comunale offrendo 15mila euro in cambio delle dimissioni. L’obiettivo era far cadere la giunta Ceffa nel novembre 2022, in quella che è stata definita la “congiura di Sant’Andrea”.

L’incontro chiave si sarebbe svolto il 28 novembre 2022, due giorni prima dell’ipotetico golpe politico, negli uffici di San Genesio. La proposta fu però respinta.

IL RUOLO DI CEFFA Ironia della sorte, è stato lo stesso Ceffa a presentare un esposto alla Procura sulla “congiura”, ma le indagini hanno portato a sospetti anche sul suo operato. Il sindaco è accusato di corruzione e falso, insieme a Giacometti e agli ex dirigenti di Asm. Al centro dell’inchiesta c’è una consulenza da 6mila euro annui, che Ceffa avrebbe cercato di far ottenere a Giacometti per garantirsi il suo sostegno in consiglio comunale. La nomina sarebbe avvenuta attraverso una prestanome, visto che Giacometti risultava incompatibile.

RICHIESTA DI REVOCA L’avvocato di Ceffa, Luca Angeleri, ha annunciato una nuova richiesta di revoca dei domiciliari, che presenterà la prossima settimana. Il legale sottolinea che l’equilibrio politico in consiglio è ormai cambiato, rendendo superato il presupposto del Riesame per mantenere la misura cautelare. Tuttavia, il tribunale del Riesame ha motivato la conferma degli arresti con la gravità degli indizi, il rischio di inquinamento probatorio e la possibile reiterazione del reato. Le intercettazioni e le testimonianze raccolte avrebbero evidenziato pressioni esercitate dal primo cittadino per ottenere l’assegnazione della consulenza. Ora, con la chiusura delle indagini, si attende la decisione finale sulla richiesta di rinvio a giudizio. Significative sono state le ripercussioni politiche, ma quello che sta accadendo potrebbe segnare un punto di svolta.

Massimo Sala

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