Strade di collegamento al ponte ancora in alto mare

Cinque mesi per non conoscere ancora chi realizzerà le strade di collegamento al nuovo ponte su Ticino. È questa la situazione del bando, indetto dalla Provincia di Pavia nel settembre scorso, per appaltare la costruzione delle strade di raccordo fra il viadotto e la viabilità già esistente: le offerte sono state recapitate correttamente entro il 10 ottobre ma, a oggi, non si sa ancora il nome dell’azienda vincitrice. Con i lavori che, ca va sans dire, restano al palo.

IL BANDO A denunciare il ritardo nell’iter è Alessio Bertucci, consigliere comunale a Vigevano tra le fila del Pd e, in consiglio regionale, esponente della lista La casa dei comuni: «Dal 10 ottobre 2024 stiamo attendendo il risultato del bando indetto dalla Provincia. Chi se l’è aggiudicato? È una domanda che ci stiamo facendo non solo noi “addetti ai lavoro”, ma soprattutto tutti i vigevanesi e lomellini che ogni giorno vedono questa costruzione e non la possono utilizzare». L’aggiudicazione avrebbe dovuto avvenire entro i 30 giorni successivi dalla chiusura del bando, dalla quale avrebbero dovuto occorrere poi 60 giorni per la firma del contratto. Tempistiche al momento non rispettate: «Chiediamo al presidente Palli le ragioni di questo – prosegue Bertucci – e chiediamo che venga fatto al più presto: non è più tollerabile aspettare e vedere questo ponte senza strade di accesso. Si tratta di un’opera fondamentale per il nostro territorio».

Il j’accuse di Bertucci sarà prossimamente oggetto anche di un’interrogazione in consiglio provinciale.

RITARDI Quella del nuovo ponte sul Ticino è una storia fatta di ritardi. A partire dalla sua edificazione: dalla posa della prima pietra nel 2011 è occorso attendere il novembre 2023 per vedere il ponte terminato. Dodici anni nei quali è successo letteralmente di tutto: dopo il fallimento di due aziende e il licenziamento della Polese a inizio 2019, piazza Italia ci ha messo due anni (anche a causa della pandemia) per individuare la ditta per completare il collegamento (rimasto “monco” di una ventina di metri), appalto poi andato agli abruzzesi del Consorzio Pangea. Nel novembre del 2023, finalmente l’ultimo collaudo. Una telenovela che ha avuto un sequel, o almeno uno spin-off: perché a viadotto concluso, si è poi passati alla parte burocratica, con la Provincia che ha annunciato e poi rimandato per mesi la redazione del bando per la realizzazione delle strade di raccordo. «È un bando complesso» l’unica motivazione, piuttosto vaga, che trapelava da piazza Italia. L’impasse si è poi sbloccata in estate, complici anche ripetuti solleciti da parte dell’amministrazione ducale: il 5 settembre 2024 il documento è stato così pubblicato in via ufficiale.

Alessio Facciolo

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