Le foto e i video effettuati da passanti durante più giorni sono inequivocabili. Dentro l’ex scalo merci della stazione di Vigevano si notano più persone intente a bivaccare, appiccando fumo e accendendo dei falò: non è chiaro se per cucinare e preparare qualcosa o se per fare altro, ma è certo che lo fanno in modo del tutto indisturbato.
QUANTI BIVACCHI Quel che è certo è che l’area in questione sembra essere diventata un centro di ritrovo per qualcuno che entra e esce, alla qualsiasi ora del giorno, come se nulla fosse. Tutto questo avviene all’interno di uno spazio di proprietà di Ferrovie dello Stato e al quale non si potrebbe accedere, senza dimenticare che sussiste anche un problema di sicurezza visto che le condizioni del tetto dell’ex scalo merci sono molto precarie, in quanto si sono verificati crolli strutturali che di fatto rendono la zona pericolosa. Lo scalo merci risulta ancora transennato, dopo che mesi fa era crollata una parte di gronda del tetto. Il transenno però non ha e evidentemente non impedisce l’accesso a chiunque voglia bivaccare, sfruttando la tettoia per ripararsi dalle intemperie se non addirittura per dormire. Il Comune di Vigevano aveva stipulato con Rfi un accordo per garantire in prossimità dell’area maggiore sicurezza, ma anche questa misura non è bastata.
SEGNALAZIONI E lo stesso Comune, nonostante non possa effettuare interventi diretti, si mostra pronto e disposto a coinvolgere Rfi: «L’unica cosa che possiamo fare – spiega Nicola Scardillo, assessore alla sicurezza e alla polizia locale – sono le segnalazioni a Rfi, che eventualmente può decidere se intervenire o meno facendo controlli mirati. Gli agenti della polizia locale non possono entrare in uno spazio che non è di competenza del Comune di Vigevano. Ovviamente capisco e comprendo che non sia piacevole vedere qualcuno non rispettare le regole. Se notiamo delle situazioni ambigue e qualcuno le segnala, possiamo provvedere a contattare Rfi, ma più di questo non possiamo fare». Qualcosa però, a prescindere da promesse e annunci va fatto, se non altro per prevenire e impedire che qualcuno possa farsi male sul serio.
DEGRADO L’area in questione è stata chiusa dai cancelli e da una rete arancione, diventando area di cantiere, per provvedere alla sua messa in sicurezza. Tutto questo anche per impedire anche l’accesso a chiunque voglia bivaccare, sfruttando la tettoia per ripararsi dalle intemperie se non addirittura per dormire di notte. Bivacchi ancora ben visibili e altrettanto ben documentabili, così come fino a qualche mese fa erano ben visibili bottiglie, sacchetti della spazzatura, pasti avanzati, rifiuti a volte sparpagliati lungo i binari, a testimoniare una condizione di degrado, poi rimossi lo scorso febbraio dopo varie segnalazioni da una ditta incaricata dalla stessa Rfi.
Edoardo Varese