Vigevano, prosegue l’iter per le cremazioni al cimitero

Vigevano fa passi avanti per la realizzazione del forno crematorio al cimitero. Entro la metà del mese di dicembre il Comune spedirà tutta la documentazione necessaria per partecipare all’avviso pubblico indetto da Regione Lombardia per lo sviluppo della rete degli impianti di cremazione sul territorio. L’avviso pubblico, aperto lo scorso 1 novembre e che chiuderà alle domande il prossimo 31 dicembre, è rivolto ai comuni lombardi interessati alla realizzazione di un nuovo forno crematorio o all’implementazione di nuove linee o al revamping dell’impianto esistente: la volontà della Regione (nata dalla rilevazione che nel 2024 in Lombardia occorrerà garantire un valore stimato di cremazioni compreso tra le 10mila e le 18mila annue) va incontro a quello che è un progetto di lungo corso della città ducale, la cui idea è nata nella scorsa legislatura ed è stata ripresa in quella eletta da pochi mesi.

Vigevano – sacrario del cimitero urbano

A occuparsi di tutta la procedura è Giulio Onori, ex assessore e ora consigliere di maggioranza con delega proprio al forno per le cremazioni: «Stiamo già procedendo per l’avviso, è già stata data la documentazione agli uffici – specifica Onori – entro la metà di questo mese presenteremo la domanda». Vigevano già in passato aveva fatto richiesta al Pirellone, tramite Multiservizi, per avviare l’iter: ora la procedura è cambiata e prima di inviare la domanda bisognerà fare un passaggio istituzionale tramite Giunta e consiglio comunale. Attualmente, gli impianti di cremazione più vicini a Vigevano sono Pavia (27 chilometri), Trecate, Novara e Valenza, che sono però tutti e tre in territorio piemontese: in Lomellina quella ducale potrebbe però non essere l’unica domanda a pervenire agli uffici della Regione, visto che anche Robbio avrebbe manifestato interesse a realizzare un forno.

Giulio Onori, in ogni caso, si mostra ottimista: «Secondo me ce la possiamo fare. La Lombardia ha più interesse in questo caso a guardare i grandi comuni: noi abbiamo già il terreno dove realizzarlo, abbiamo quattro camposanti (quello centrale e quelli delle frazioni Piccolini, Sforzesca e Morsella, ndr) e Vigevano arriva a un bacino di circa 125mila persone, senza contare l’Abbiatense. La nostra posizione inoltre è strategica: molte delle persone che afferiscono ai forni piemontesi arrivano da Città Metropolitana, che è però più vicina a noi». Le risposte potranno dalla Regione arrivare dal 1 gennaio al 15 di marzo: entro primavera si potrebbe avere l’autorizzazione. «Abbiamo in mente un buon progetto – conclude Onori – vorremmo arrivare ad avere tre forni, uno dei quali con temperature più basse per gli animali e i resti».

Alessio Facciolo

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