Giovani e anziani, cosa prevedono i partiti per oltre un terzo della popolazione italiana?

Per i primi, che rappresentano circa il 13% del totale, prevale una visione paternalista, per i secondi, che assommano a quasi il 23.5% degli italiani, la volontà di rassicurare soprattutto sul fronte delle pensioni.

Accanto alle politiche per gioventù e vecchiaia, L’Araldo analizza anche quelle relative a scuola e sicurezza, altri due ambiti in cui le ricette sono molto distanti. Dopo la puntata dedicata a energia, fisco, sanità e relazioni internazionali, in questo caso l’attenzione è su ambiti che definiscono una visione di società: aperta o chiusa? Con uno sguardo alle nuove generazioni o alla tutela della terza età? Con un’impostazione assistenzialista o liberista?

PROMESSE E MIRAGGI Sulla carta nessuno esclude a priori i giovani piuttosto che gli anziani (con l’eccezione del Terzo Polo, che non prevede iniziative per le pensioni), ma quando si tratterà di governare le risorse saranno limitate e non tutte le misure previste dai programmi potranno vedere la luce. Ad esempio molti partiti propongono un fondo di garanzia per le pensioni dei giovani che hanno carriere irregolari, ma se accanto si colloca la volontà di abbassare l’età pensionabile per tutta una serie di professioni o addirittura di arrivare a una “quota 41”, una scelta sarà necessaria. Lo stesso dicasi per la scuola: non basta scrivere – lo fanno quasi tutti – che gli stipendi devono essere portati su medie europee se non si prova neppure a stendere un cronoprogramma per attuare una proposta dall’effetto socio-economico e culturale dirompente.

SGUARDO Conta anche l’atteggiamento che i programmi suggeriscono, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni. Ci sono partiti interessati alla formazione del lavoratore di domani (su tutti la Lega), all’accesso a forme ricreativo-culturali come promozione dell’individuo (Fratelli d’Italia e Verdi-Si), all’emancipazione dai genitori (Pd, Forza Italia, M5S), alla cittadinanza attiva (Terzo Polo), alla parità di condizioni di partenza tra chi vive oggi e chi vivrà domani (+Europa). Scegliere una strada, piuttosto che un’altra, traccia rotte diverse e disegna Italie molto differenti.

a cura di Giuseppe Del Signore e Rossana Zorzato

1. GIOVANI: FONDI PER L’AUTONOMIA E BILANCI GENERAZIONALI

03 PP Elezioni 2022 Guida ai programmi - giovani

Su TikTok tutti i principali leader si sono presentati per parlare ai giovani e intercettare il loro voto. Sarebbe un’impresa coinvolgere una categoria che almeno dagli anni ’90 non è un soggetto politico: non è organizzata, è poco interessata alle elezioni eppure paga le conseguenze delle scelte politiche, soprattutto quando queste aumentano il debito pubblico, che dovrà sostenere chi arriverà dopo.

AL CENTRO L’attenzione dedicata in queste elezioni sembra non essere del tutto di facciata, perché negli ultimi anni si sono imposti temi che toccano da vicino la gioventù; cambiamento climatico e denatalità, complice il Pnrr, sono entrati nel dibattito politico. Ecco allora che +Europa si spinge a chiedere di garantire alle nuove generazioni condizioni di benessere almeno pari a quelle attuali, con un bilancio statale «generazionalmente in pareggio». E’ la posizione più forte, ma non è l’unica. FdI intende istituire il diritto a sport, arte e cultura, con la possibilità per tutti di accedervi e la conseguente costruzione di strutture adeguate, il Pd pensa a un fondo di 10mila euro per ogni diciottenne, da attribuire su base Isee per le spese per la casa, l’istruzione, i primi passi nel mondo del lavoro. Sempre i Dem vogliono il voto dai 16 anni e aperto ai fuori sede, così come una pensione di garanzia per chi ha carriere discontinue, stessa iniziativa del M5S, che ipotizza sgravi per l’acquisto della prima casa, per le assunzioni e il riscatto gratuito della laurea.

VERSO IL LAVORO Per Fi occorre un salario minimo di mille euro per apprendistato, praticantato e contratti a tempo determinato, oltre a mutui e prestiti agevolati, per il Terzo Polo è importante istituire lauree abilitanti, contrastare i tirocini irregolari e incentivare l’imprenditoria giovanile oltre all’alfabetizzazione economica. La Lega crede nella formazione come veicolo dell’occupazione e scommette su nuovi programmi delle superiori (ritenendo gli attuali inadeguati) e sull’alternanza scuola-lavoro anche per chi non studia ed è disoccupato. Al contrario Verdi-Si, che non hanno un capitolo dedicato ai giovani, sono contro l’istruzione come strumento per “addestrare” lavoratori. C’è anche un modo indiretto per valutare l’attenzione verso i giovani: nel programma ci sono proposte per aumentare il debito nel medio termine non legate a situazioni d’emergenza (ad esempio abbassando l’età pensionabile)? Non sono nell’interesse delle nuove generazioni, che ne pagheranno il conto senza beneficiarne.

2. ANZIANI: QUOTA 41 E PROMESSE “COSTOSE”

03 PP Elezioni 2022 Guida ai programmi - anziani

Più acceso che mai il dibattito sulle pensioni e sulle possibili riforme in cantiere, un argomento che infiamma il dibattito politico di tutti i partiti che concorreranno alle elezioni del prossimo 25 settembre. Una politica pensionistica dettagliata quella proposta dal Partito Democratico e condivisa anche dai partiti della coalizione, come Si-Verdi di Fratoianni e + Europa di Emma Bonino. Più nello specifico, i Dem propongono una maggiore flessibilità nell’accesso alla pensione a partire dai 63 anni d’età, introducendo per le nuove generazioni una pensione di garanzia che possa assicurare un contributo dignitoso a chi ha carriere precarie. Altro punto non trascurato dalla coalizione di centrosinistra, il fatto di poter consentire un accesso più favorevole alla pensione ai soggetti che, nel corso delle loro carriere, hanno svolto mansioni usuranti o lavori di cura in ambito familiare. Ultimo proposta, ma non per importanza, il desiderio di poter aumentare il valore e i beneficiari della quattordicesima, in modo da poter tutelare i cittadini più anziani di fronte alla crescente inflazione e carovita.

PENSIONE ANTICIPATA Leggermente diverse le idee su cui punta la coalizione di centrodestra con Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Si parla infatti di quota 41 per il partito del Carroccio, ovvero i lavoratori raggiungono il diritto di pensione anticipata con 41 anni di contributi, ma si parla anche di rivalutazione delle pensioni, Ape social e riscatto degli anni universitari. Berlusconi dal canto suo, e con condivisione da parte di Meloni, propone l’innalzamento delle pensioni minime a 1000 euro, mossa che secondo le stime potrebbe costare 18 miliardi l’anno. Unico punto di incontro con il centrosinistra è la pensione di garanzia per i giovani, idea su cui le due coalizioni sembrano concordare, almeno sulla carta. Più radicale la proposta del Movimento 5 Stelle: in pensione a 63 anni con il contributivo, viceversa le pensioni sembrano non essere la priorità del programma del terzo polo, quello di Azione e Italia Viva; a questo argomento non viene dedicato spazio.

3. SCUOLA: AUMENTI E RIDUZIONE DEL CICLO SCOLASTICO

la scuola che verrà maturità

Rispetto alla scuola, la maggior parte delle forze politiche intende partire dalla valorizzazione degli insegnanti, a partire dall’allineamento degli stipendi a quelli europei (Pd in 5 anni, FdI progressivo, M5S non si sa) o da aumenti legati al merito e all’acquisizione di qualifiche (+Europa, Terzo polo, Fi), viceversa la questione contrattuale non interessa Lega e Verdi-Si. Accanto alla questione dei docenti c’è quella delle ore trascorse in aula, vista la correlazione esistente tra aumento del tempo scuola e riduzione della dispersione scolastica. Per il Terzo Polo, +Europa, Pd, Verdi-Si occorre estendere il tempo pieno a tutta la penisola portando al contempo l’obbligo scolastico a 18 anni e riducendo la durata del ciclo da 13 a 12 anni. Una posizione che si ritrova nel programma di FdI, mentre chi di certo non vuole l’aumento è la Lega, per cui tutto il sistema della formazione ha un solo fine: preparare lavoratori, a partire dall’istruzione professionale che dovrebbe essere competitiva rispetto a quella tecnica. Anche il Terzo polo vuole riformarla, mentre il M5S ambisce a introdurre una «scuola dei mestieri» per promuovere l’artigianato, contraltare del liceo del «made in Italy» sognato da FdI.

COSTO ZERO Nel centrosinistra si immagina anche l’estensione della gratuità di diversi servizi educativi, per Verdi-Si l’istruzione dovrebbe essere gratuita dal nido all’università per tutti i cittadini, il Pd non si spinge a tanto e pensa ad asilo e materna gratis così come trasporto pubblico locale e libri di testo, ma solo per chi ha un Isee basso, mentre per ogni studente dovrebbe esserci un computer. FdI vuole investire sul contrasto alla dispersione scolastica – sorprendono i punti di contatto in materia tra Dem e meloniani – ipotizza la piena padronanza della lingua inglese in uscita dalla secondaria e la possibilità di usare i libri di testo in formato elettronico per chiunque. Inoltre si intende riformare il “Pcto” – la ex alternanza scuola-lavoro che anche la Lega vuole modificare e che Verdi-Si vogliono cancellare – mentre gli alleati di Fi puntano sull’introduzione di coding, didattica digitale, educazione emotiva, e sull’abilitazione nel sostegno per chi è laureato in psicologia. Per +Europa e Verdi-Si occorre aumentare il Pil investito nella scuola, che Fratoianni e Bonelli sognano non più «aziendalista», ma «plurale». Al contrario della Lega, secondo qui qualunque proposta educativa – dalla sessualità alla dispersione scolastica – dovrà prima ottenere il permesso dei genitori.

4. SICUREZZA: DAI BLOCCHI NAVALI ALLA CANNABIS LEGALE

03 PP Elezioni 2022 Guida ai programmi - sicurezza

Nelle promesse elettorali dei partiti non poteva mancare il tema sicurezza, un tema che accende l’elettorato, dividendo gli schieramenti. Contrasto all’immigrazione clandestina, blocco degli sbarchi navali e nuovo patto europeo per l’immigrazione le ricette proposte da Forza Italia per aumentare la sicurezza nel nostro paese, idee accolte con qualche distinguo dagli altri partiti della coalizione di centrodestra come Lega e Fratelli d’Italia, visto che per FdI ci vuole il blocco navale, mentre per la Lega bastano i decreti sicurezza. Nel programma dei partiti guidati da Berlusconi, Salvini e Meloni anche un piano straordinario di assunzioni nelle forze di polizia, ritenuto indispensabile per garantire sicurezza e controllo del territorio, soprattutto alla luce degli ultimi episodi di microcriminalità e baby gang. Per il Pd guidato da Enrico Letta, così come per Si-Verdi e Azione-Italia Viva, M5S e la coalizione di centrodestra, è cruciale un piano nazionale contro le mafie, un programma chiaro che possa accompagnare la nuova stagione di investimenti pubblici, sempre a rischio di infiltrazioni mafiose. A tal proposito, per contrastare la criminalità organizzata, i Dem propongono la legalizzazione dell’autoproduzione di cannabis per uso personale e terapeutico, allo stesso tempo diffondendo messaggi di prevenzione legati ad ogni genere di abuso. Uno dei pochi temi in comune con la coalizione di centrodestra riguarda l’investimento sulla professionalità delle forze di polizia, migliorando le condizioni di lavoro e quelle salariali.

SICUREZZA AMBIENTALE Per Sinistra Italiana e i Verdi invece sicurezza significa anche prevedere un rafforzamento delle misure cautelari qualora vengano commessi reati ambientali, così come istituire un Fondo di garanzia per aiutare i comuni con eventuali spese di bonifica a seguito di danni ambientali. Nel programma dei pentastellati, guidati da Giuseppe Conte, si sottolinea anche come la loro politica di sicurezza si basi sul potenziamento delle misure contro ogni forma di violenza sulle le donne e sulla lotta alla corruzione.