Bona Sforza, alla scoperta della regina

Fu regina di Polonia, granduchessa di Lituania e duchessa di Bari e venne alla luce tra le mura del castello di Vigevano. Lo stesso maniero che, 530 anni dopo la sua nascita, ospiterà un convegno con relatori internazionali per raccontarne la storia con dovizia di particolari e contestualizzazioni.

REGINA DUCALE Quella di Bona Sforza è una storia mai abbastanza celebrata in quella che è la sua terra natale: figlia del duca di Milano Gian Galeazzo Sforza e di Isabella di Aragona, la figura della regina vigevanese sarà raccontata in un importante convegno che il prossimo 9 novembre porterà nella sala del Duca del Castello docenti e storici da Italia, Polonia e Lituania, i paesi dove Bona Sforza visse e governò. «Lo scopo del convegno è triplice – spiegano gli organizzatori della Società Storica Vigevanese – il primo è quello di presentare, oltre a un inquadramento generale della vicenda storica della figura di Bona Sforza, gli aspetti meno indagati e i risultati delle più recenti ricerche sul suo ruolo nei diversi distretti europei in cui visse e operò: Ducato di Milano, Regno di Napoli, Regno di Polonia, Granducato di Lituania e Ducato di Bari. Il secondo scopo è sottolineare il ruolo di una donna del Rinascimento italiano in Europa, come protettrice della arti, dei valori umanistici, della cultura in generale. Verranno poste in evidenza la sua azione riformatrice politica e amministrativa continua nei riguardi del potere feudale, attraverso le riforme agrarie da lei realizzate come Regina di Polonia, nel Granducato di Lituania e, nell’ultimo anno della sua vita, anche nel Ducato di Bari».

Il terzo obiettivo – concludono – è porre in risalto quanto, fuori dai confini nazionali e ben al di là delle Alpi, l’attrazione, l’interesse scientifico e l’amore per la cultura italiana siano fertili e vivissimi tutt’ora, a oltre 500 anni dalla nascita di Bona Sforza in Vigevano, in nazioni come la Polonia e la Lituania.

IL CONVEGNO I lavori cominceranno alle ore 9, nella sala del Duca: il convegno, che sarà diviso in quattro sessioni, partirà con l’analizzare l’infanzia di Bona Sforza e il contesto familiare dove crebbe assieme a Luisa Giordano, docente dell’Università di Pavia (I piccoli Sforza nel contesto famigliare), Victoriano Sanz Losada, dell’Università Nazionale di Madrid (Quando nacque esattamente Bona Sforza? Un’annosa querelle alla luce di inequivocabili dati d’archivio), ed Elena Montagna, architetto (Il Castello di Villanova di Cassolnovo, residenza di caccia del duca Galeazzo Maria Sforza). Nella seconda sessione sarà affrontato il suo matrimonio e l’influenza che Bona ebbe in Polonia, paese di cui fu regina. A relazionarne saranno Eliza Czapska, direttore del Museo dell’Armeria del castello di Liw (Bona Sforza, la personalità dell’Età dell’oro), Jerzy Miziołek, già direttore del Museo Nazionale di Varsavia (Cassoni, tappezzerie e uno spettacolo all’antica), Marta Zdańkowska, del Castello reale di Varsavia (Il libro d’ore della Regina Bona Sforza del Castello Reale di Varsavia), Chiara Manchisi, già funzionario della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia (Bona Regina e Duchessa. Momenti di vita) e Hanna Krajewska, direttore Archivio Accademia Polacca delle Scienze (L’influenza della Regina Bona sull’eredità culinaria in Polonia).

EREDITA’ Dopo una pausa per ristorarsi, alle ore 14.35 partirà la terza sessione, che sarà incentrata invece sull’eredità che Bona Sforza ebbe sulla Polonia, sulla nazione lituana e nelle Puglie. Ne discuteranno Paulina Kopestyńska, dell’Accademia Polacca delle Scienze (La mia avventura con la regina Bona Sforza), Daiva Mitrulevičiūtė, responsabile delle relazioni Internazionali del Palazzo dei Granduchi di Vilnius (Bona Sforza e il Palazzo dei Granduchi di Lituania), Rasa Leonavičiūtė-Gecevičienė, del Museo Nazionale Palazzo dei Granduchi di Lituania (Bona Sforza nel panorama economico, politico e culturale del Granducato di Lituania) e Marco Giacomo Bascapè, direttore della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Puglia (La personalità di Bona Sforza nei documenti dell’Archivio di San Nicola di Bari). Infine, la sua morte e la sua discendenza: ne parleranno Izabela Gass, dell’Archivio Accademia Polacca delle Scienze (I discendenti della regina Bona Sforza e Sigismondo il Vecchio), Alessandro Grandolfo, dell’Università del Salento (La fondazione della cappella Jagellone) e Alessandra Mongelli, funzionario responsabile del Castello Svevo di Bari (Una Regina rinascimentale al Castello Svevo di Bari).

Alessio Facciolo

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