Mille musicisti per l’Inno di Mameli

L’inno italiano, suonato da mille musicisti, ognuno con il proprio spartito ma, soprattutto, ognuno dalla propria abitazione. C’erano anche tre lomellini (i vigevanesi Andrea Argelli e Roberto Galli e il gambolese Cesare Tobia Bonomi) fra gli interpreti dell’inno di Mameli eseguito dalla band Rockin1000 e utilizzato o scorso 13 marzo come sigla della maratona online “L’Italia chiamò”, trasmessa in diretta streaming per raccontare al mondo come il Belpaese stia reagendo all’emergenza. Rockin1000, progetto che ogni anno in più occasioni porta mille musicisti a suonare insieme all’interno di uno stesso live, stavolta ha coinvolto i suoi numerosi membri per un’iniziativa più domestica ma non per questo meno stimolante: «L’idea è nata un po’ all’improvviso, l’annuncio a noi musicisti è stato dato l’11 marzo e da quello stesso momento sono partite le adesioni – racconta Cesare Bonomi, bassista e uno dei tre musicisti del territorio coinvolti – ognuno di noi ha registrato la sua parte, sia audio sia come clip video, e poi l’abbiamo inoltrata agli organizzatori, che si sono occupati del mixaggio».

Il tutto, ovviamente, con tempi molto stretti: «Fare una cosa del genere in meno di tre giorni è un record – commenta Bonomi – sono stato alzato fino alle 3 di notte per registrare, per ovviare all’iniziale mancanza degli spartiti, che poi sono arrivati. E’ stata sicuramente una bella iniziativa in un momento molto brutto, ha dato l’idea che possiamo essere tutti uniti anche se lontani fisicamente». La maratona web, che ha visto la partecipazione di oltre 100 artisti famosi, ha contribuito a raccogliere fondi a favore della protezione civile da destinare ai reparti di terapia intensiva in difficoltà per l’emergenza coronavirus.

Alessio Facciolo

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