Sculture ducali al Museo del Tesoro del Duomo

I capolavori dell’arte quattrocentesca ducale tornano a casa, per essere ammirati dai vigevanesi nel Museo del Tesoro del Duomo. Sarà inaugurata il prossimo sabato 2 aprile alle ore 11, nelle sale del museo diocesano, la mostra “Sculture ducali”, che fino al 3 luglio permetterà di contemplare nel splendore artistico l’Ancona di San Giuseppe, proveniente dalla Chiesa della Madonna dei Sette Dolori, e il Compianto della Chiesa di San Dionigi, preziose opere rinascimentale di ritorno dal prestito ai musei meneghini. L’esposizione al Museo del Tesoro rappresenta infatti, in parte, la continuazione dell’importante mostra “Sculture lignee a confronto dalle città ducali di Vigevano e Milano” che si è svolta al Castello Sforzesco di Milano, dal 21 ottobre 2021 al 16 gennaio 2022. Nella Sala della Balla, dove sono normalmente esposti gli Arazzi dei Mesi di Bramantino, anch’essi realizzati a Vigevano, sono state presentate due opere capitali del Rinascimento vigevanese in rapporto dialettico con tre statue delle collezioni del Castello, provenienti dal Compianto della chiesa di Santa Maria in Casoretto e normalmente esposte nella sala XVII del Museo delle Sculture Lignee. L’ancona era stata esposta smontata in tutte le sue parti dopo un accurato restauro ed un successivo studio approfondito realizzato in sinergia tra la Soprintendenza ed i Musei del Castello Sforzesco di Milano, il cui lavoro ha permesso di portare ulteriore luce sulle opere con indagini storico-archivistiche e critiche. Al termine della mostra milanese, prima di rientrare nelle rispettive sedi, le opere vigevanesi faranno quindi tappa al Museo del Tesoro del Duomo. I visitatori potranno dunque trovare esposte l’Ancona di San Giuseppe, smontata ed esposta in vetrine, ed il Compianto di San Dionigi. Ad arricchire ulteriormente l’esposizione, una splendida statua tardo quattrocentesca rappresentante la Madonna col Bambino scolpita in pietra, dipinta e dorata, proveniente dalla chiesa parrocchiale della frazione Morsella di Vigevano. Riguardo alle collocazioni delle opere, l’Ancona di San Giuseppe sarà esposta nella Sala Multimediale e nella Sala degli Arazzi (nella Sala Multimediale si troverà anche un’ipotesi ricostruttiva); la statua in pietra della Madonna col Bambino sarà posta in una nicchia al primo piano, mentre il Compianto di san Dionigi troverà collocazione nella Sala del Trono di Palazzo Vescovile. La mostra in via di apertura (sarà visitabile ogni sabato dalle 15 alle 19 e ogni domenica dalle 14.30 alle 18.30; gli altri giorni e orari su prenotazione, con visita guidata obbligatoria) vuole dare un’ulteriore apporto alla conoscenza della produzione artistica scultorea vigevanese fra la seconda metà del Quattrocento e i primi decenni del XVI secolo, periodo che ha realizzato “un patrimonio straordinario” termine usato da Claudio Salsi, direttore Area Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici presso il Castello Sforzesco di Milano. Straordinario e, in parte, ancora poco conosciuto non solo da pubblico nazionale, ma soprattutto da quello vigevanese. Per prenotazioni o informazioni è possibile rivolgersi allo staff del Museo del Tesoro del Duomo all’indirizzo mail di posta elettronica info.mdtvigevano@gmail.com o al numero di telefono 0381690727.
Alessio Facciolo

Tutti i dettagli della mostra

E’ la Conservatrice del Museo del Tesoro del Duomo, Nicoletta Sanna Nai, a “condurci” dentro la mostra “Sculture ducali” che sarà inaugurata sabato prossimo, 2 aprile. «In mostra, al Mtd, il visitatore troverà il Compianto di san Dionigi apprezzabile nella sua interezza, a differenza di quanto avviene nella sua collocazione moderna, con la visuale semi ostruita dall’altare sinistro della navata e dal vetro che vorrebbe proteggerlo – spiega Sanna Nai – Con gli studi condotti si è ricostruita, almeno ipoteticamente, la collocazione originale del gruppo scultoreo, individuata a destra dell’ingresso della Chiesa di san Dionigi, sotto le volte di sostegno di una tribuna sopraelevata raggiungibile tramite una scala interna. Il fatto che le statue non siano state realizzate a tutto tondo e non siano rifinite sul retro, lascia intuire che fossero destinate ad essere addossate ad una parete retrostante. Non sono emersi però indizi che conducano ad un nome certo per l’autore, o gli autori dell’opera, la datazione dell’opera si attesta intorno all’ultimo decennio del XV secolo».

La parte più interessante della mostra riguarda i resti dell’Ancona di san Giuseppe: «L’altare fu commissionato dalla Compagnia di San Giuseppe per la Chiesa della Misericordia situata in corso Milano, davanti all’ingresso dell’ospedale, e soppressa insieme al convento che serviva nel 1796. – continua la curatrice – Un accurato restauro ha preceduto la sua esposizione nella mostra milanese e ora possiamo ammirare quello che resta dell’antica ancona in un rinnovato splendore. Ci sono stati tramandati la Cimasa raffigurante lo sposalizio della Vergine, le formelle laterali con le storie dell’infanzia di Gesù e le piccole statue dei Profeti, oltre alle sculture di Maria e Giuseppe, parte di una natività il cui Bambino è stata sottratta tempo fa. L’opera vede la collaborazione di due importanti famiglie di scultori lignei: i De Donati e i Dal Maino». La conservatrice spiega: «è importante segnalare anche il ritrovamento di un documento risalente al 1517 dove si stipula un contratto tra la Compagnia di san Giuseppe e i pittori Giovanni Maria Bonalancia e Giovanni Pietro della Valle, per l’esecuzione della policromia dell’Ancona sotto la direzione e le indicazioni di Bernardino Ferrari.

Arricchisce la mostra una splendida scultura della Madonna col Bambino, in pietra dipinta e dorata, opera della bottega dei Mantegazza. La statua giunge dalla Chiesa parrocchiale della frazione Morsella, ma le sue origini sono molto più antiche della chiesa e risalgono al 1478 circa». La mostra fa conoscere un periodo che ha realizzato un “patrimonio straordinario”: un momento unico per il nostro territorio e ancora poco conosciuto.

Isabella Giardini

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