Mortara pronta per essere cinta d’assedio dai Celti. Questo fine settimana i Galli prenderanno d’assalto la città dell’oca. Tra il 12 e il 13 ottobre infatti in piazza Carlo Alberto sarà ricostruito un accampamento tipico degli antichi abitanti della Francia che per secoli combatterono contro la repubblica romana.
IL PROGRAMMA Si comincia sabato 12 ottobre quando dalle 17 a Palazzo Cambieri si terrà una conferenza intitolata “I Celti: dall’Europa alla Lomellina”, con Livio Asta, presidente del Popolo di Brig ed esperto di storia dei Celti che racconterà di come la presenza di questo popolo fosse particolarmente forte sul territorio lomellino. Si discuterà dei loro costumi, del loro abbigliamento e delle loro tattiche di combattimento. «Ci apprestiamo a vivere un fine settimana alla scoperta delle nostre origini – dichiara Piera Angela Salsa, assessore alla cultura – che ci consentirà di andare alla scoperta di un periodo storico che continua ad avere diversi aspetti ignoti e sconosciuti. Tutti aspetti teorici di una civiltà che ha avuto grande influenza nella storia della terra del riso». Il sabato sarà di fatto dedicato alla teoria. La domenica invece tutta incentrata sulla pratica. L’associazione “Il popolo di Brig” allestirà in piazza Carlo Alberto un autentico campo celtico. Coloro che lo desiderano potranno quindi vivere in prima persona l’esperienza di vedere com’era istituito un accampamento gallico, potranno osservare gli armamenti di alcuni dei guerrieri più feroci e spietati che il mondo antico abbia mai conosciuto.
ORIGINI Mortara si appresta quindi a spostare le lancette del tempo fino a quando il nord Italia non era occupato da tribù fiere e indipendenti, ma spesso e volentieri in lotta tra loro: «Auspichiamo adesione e partecipazione da parte della cittadinanza – commenta Salsa – è una bella opportunità didattica rivolta anche ai più piccoli. Andare alla scoperta del passato, delle nostre origini, è un buon modo per comprendere il presente e per costruire il futuro. Spesso sui Celti si ha una concezione negativa e approssimativa. Invece erano una civiltà ben organizzata, legata alle proprie tradizioni e che ha lottato duramente per la propria libertà».
Edoardo Varese