La solennità di Sant’Ambrogio, patrono della Diocesi, assume quest’anno un tono particolare, che alle soglie dell’anno giubilare incentrato sul tema della speranza, costituisce davvero un “buon annuncio” e un segno di vitalità per la Chiesa locale. Il giorno 7, alle ore 15.30, la chiesa del monastero delle Adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento di Vigevano si vestirà a festa per la Professione temporanea di due giovani, Adelina Michael e Monica Julius, che portando a compimento il cammino di Noviziato, entreranno a pieno titolo nella vita monastica.
A presiedere il commovente rito sarà il vescovo monsignor Maurizio Gervasoni, cui è affidata la custodia del monastero, rendendo così ancora più esplicito il legame di comunione fra questa realtà e la Comunità vigevanese.
RITIRO DAL MONDO Proprio per la città, la Diocesi e in particolare per il clero la struttura di via Trento è sorta e si è sviluppata negli anni, nel tentativo di essere un cuore pulsante per irradiare vitalità eucaristica nelle parrocchie e nelle associazioni, attraverso una vita di preghiera nella clausura e nel silenzio. La conformazione della comunità monastica è cambiata nel tempo, pur rimanendo sempre fedele al carisma della beata Maria Maddalena dell’Incarnazione, incentrato sull’ininterrotta adorazione di Gesù, presente nel Santissimo Sacramento dell’altare giorno e notte. A questa vita di intercessione e di lode, si consacreranno sabato le due nuove religiose, assumendo i voti di povertà, obbedienza e castità e scegliendo il “ritiro dal mondo” per essere a esso ancor più strettamente e intimamente legate.
MATERNITÀ SPIRITUALE Con la loro scelta di nascondimento queste giovani monache si uniranno alla comunità che giorno e notte ringrazia il Signore per aver mantenuto la sua promessa di restare con gli uomini «fino alla fine del mondo» e al tempo stesso presenta a Lui uno per uno i volti e le storie di ciascuno dei suoi figli. Si tratta in fondo di assumere, attraverso la consacrazione religiosa, una forma di maternità spirituale di ogni uomo e di ogni donna, in particolare dei tanti che bussano alla porta del monastero per chiedere preghiera e consiglio. È allora un segno di particolare speranza il «sì» di queste giovani venute da lontano per esprimere con il dono della vita, la bellezza di una Chiesa che respira da ogni angolo della Terra lo stesso “buon profumo” di Cristo.
don Carlo Cattaneo