È un’assemblea numerosa quella che, piena di commozione ma di serenità, ha occupato tutti i posti a sedere in Duomo, martedì sera, nella veglia diocesana per papa Francesco. Commozione per i toccanti canti di monsignor Frisina, eseguiti dalla corale diretta da don Paolo Lobiati; serenità per le parole di conforto del Vescovo, che hanno fatto seguito a due brani commentati dal Vangelo di Giovanni sulla resurrezione di Lazzaro:
L’occhio della fede trascende il visibile. Il bene è opera di Dio, non nostra, e questo suscita speranza.
Dopo la cerimonia, molti si fermano a pregare davanti al grande crocifisso. Una ragazza si inginocchia a mani giunte, il capo chino, e si alza solo quando un’amica le tocca una spalla. Vanno via insieme, nella notte, con la speranza del Risorto nel cuore.
Davide Zardo