Un viaggio in Irlanda alla ricerca delle radici cristiane, partendo e ritornando a Dublino, sulle orme di figure fondamentali del monachesimo medioevale, precursori della moderna Europa. L’isola di smeraldo con i suoi paesaggi indimenticabili, natura incontaminata, castelli, rocche, villaggi, fiumi, laghi e selvagge praterie ha accolto una delegazione di vigevanesi e lomellini nel tradizionale viaggio di fine estate organizzato dall’Ufficio pellegrinaggi della Diocesi di Vigevano. Ad accompagnare una trentina di viaggiatori, don Emilio Pastormerlo (parroco di San Pietro Martire e organizzatore del viaggio) e don paolo Nagari (parroco del Cascame).
DUBLINO Punto di partenza Dublino, che si presenta come un mosaico di storie antiche e moderne. Le sue strade accolgono il viaggiatore con l’abbraccio dei suoi storici pub, dove la birra scorre a fiumi, e le note del folk irlandese si intrecciano con l’allegria spensierata dei giovani che riempiono ogni angolo. E poi c’è Joyce, Beckett, Wilde, e Swift, che sussurrano tra i vicoli. La maestosa Cattedrale di San Patrizio, la più grande d’Irlanda, racconta una storia importante. Il ricordo di Jonathan Swift, il celebre autore dei “Viaggi di Gulliver”, si fa tangibile tra le mura antiche, accanto alle sue spoglie e agli oggetti che ne celebrano la memoria.
VERDE E SPIRITUALITA’ Da Dublino a Glendalough, angolo di paradiso dove il verde regna sovrano. Nel IV secolo, San Kevin trovò proprio qui la sua pace, scegliendo di vivere da eremita in una valle incantata, che sembra custodire i segreti del tempo. Le rovine delle sette antiche chiese, con la spettacolare torre, raccontano storie di fede e mistero. Il viaggio prosegue verso Kilkenny, una cittadina pittoresca sulle rive del fiume Nore. Prima tappa il Castello di Kilkenny, imponente e maestoso, che domina il paesaggio con la sua architettura gotica. C’è poi la bellezza della Cattedrale di St. Canice, una delle più antiche e affascinanti d’Irlanda. Le sue mura sembrano sussurrare storie di santi e di cavalieri.
ECHI DI MEDIOEVO Analoga atmosfera ad Holycross Abbey, dove il silenzio e la pace di un tempo sembrano ancora permeare l’aria, e alla Rocca di Cashel, che lascia senza fiato: un castello delle fate, con le sue torri e torrioni, le mura merlate e i resti di una cattedrale che sembrano usciti da un libro di leggende: simbolo di forza e bellezza che questa terra ha da offrire.
LE MAGICHE SCOGLIERE Proseguendo il viaggio, si arriva alle scogliere di Moher, che accolgono il visitatore con il loro spettacolo mozzafiato. L’Atlantico si infrange con forza contro queste pareti rocciose. È un luogo dove ci si sente piccoli di fronte alla grandiosità della natura, e la passeggiata lungo la costa è un’esperienza che non si dimentica.
TERRA SELVAGGIA L’Irlanda è anche il Burren, una terra selvaggia e desolata che sembra provenire da un altro mondo. Rocce antiche e paesaggi lunari raccontano di una natura primordiale e incontaminata. Galway, città vivace e dinamica, con la sua anima universitaria e la sua passione per la musica, mostra l’anima autentica degli irlandesi. Questa regione incanta con la sua bellezza selvaggia e le sue colline verdi, i laghi scintillanti e i villaggi pittoreschi sembrano usciti da una cartolina, e la visita all’Abbazia di Kylemore, con il suo antico convento benedettino affacciato su un lago, è il coronamento perfetto di una giornata magica.
APPRODI DI FEDE Sulle tracce della cristianità, presso la contea di Mayo, c’è infine il santuario di Knock, uno dei luoghi di pellegrinaggio mariani più importanti d’Europa, dove la chiesa di Our Lady “Queen of Ireland” accoglie con la sua maestosità, capace di ospitare fino a 12.000 persone.
Il viaggio si conclude dove era iniziato: a Dublino. Non si poteva assolutamente evitare una capatina al Trinity College, la più antica università d’Irlanda.
Massimo Sala