Originariamente Cergnago ricadeva nel territorio di giurisdizione della pieve di Velezzo Lomellina; la prima citazione di una cappella in paese, che era dedicata a santo Stefano, risale al Basso Medioevo ed è contenuta nelle Rationes Decimarum redatte tra il 1322 e il 1323.
Nel 1647, anno in cui fu eretta la parrocchia di Sant’Elena, il borgo e la chiesa vennero distrutti dalle truppe francesi nell’assedio di Mortara; nel 1662 si provvide a ricostruire il luogo di culto con il finanziamento dell’amministrazione comunale e della confraternita della Santissima Trinità.
DA PAVIA A VIGEVANO Nel 1817 la chiesa passò dalla diocesi di Pavia a quella di Vigevano, come stabilito dalla bolla Beati Petri apostoli principis di papa Pio VI del 17 agosto e confermato dal successivo breve Cum per nostras litteras del 26 settembre. Dalla relazione della visita pastorale del vescovo Vincenzo Forzani del 1845 si apprende che i fedeli ammontavano a 853 e che la parrocchiale, in cui aveva sede la confraternita dei Santi Giovanni Battista e Francesco, aveva come filiali due oratori. Il 6 gennaio 1971 la chiesa entrò a far parte della neo-costituita zona pastorale nord-ovest in base al decreto del vescovo Luigi Barbero, per poi essere aggregata il 1º gennaio 1972 al vicariato di Mortara su volere del suo successore monsignor Mario Rossi.
LA FACCIATA La facciata a salienti della chiesa, rivolta a mezzogiorno, è suddivisa da una cornice marcapiano in due registri, entrambi scanditi da lesene; quello inferiore, più largo, presenta centralmente il portale maggiore, affiancato da due nicchie e dagli ingressi secondari, mentre quello superiore è caratterizzato da una finestra murata e da due sacre raffigurazioni e coronato dal timpano. Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una monofora a tutto sesto è coronata dalla cupoletta poggiante sul tamburo a pianta ottagonale.
L’INTERNO L’interno dell’edificio si compone di un’unica navata, sulla quale si affacciano le cappelle laterali introdotte da archi a tutto sesto e le cui pareti sono scandite da paraste tuscaniche sorreggenti la trabeazione modanata e aggettante sopra la quale si imposta la volta a botte ribassata; al termine dell’aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini e chiuso dall’abside semicircolare.
IL RECUPERO La facciata della chiesa è stata recentemente recuperata dalla ditta “ReA – Restauro Arte” dopo una ricerca effettuata per riscoprire i colori originari del 1662. Il sagrato, invece, è stato ripensato a nuovo dall’impresa Kaceli di Alessandria per valorizzare l’ingresso e la presenza degli ulivi, che da qualche anno ornano la parte antistante la chiesa, e che rappresentano un paesaggio inusuale per la Lomellina. L’intervento ha cambiato il volto di quello che, insieme alla piazza antistante, è il cuore del paese. La sistemazione degli esterni fa seguito all’opera sugli interni che era stata svolta qualche tempo fa. I lavori sono stati resi possibili grazie a diverse fonti di finanziamento: 25.000 euro sono stati stanziati dalla Fondazione Comunitaria, 10.000 dal comune di Cergnago. Il resto è stato raccolto grazie alle donazioni dei fedeli mentre altri parrocchiani hanno messo a disposizione ore di lavoro o attrezzature per le maestranze, secondo le proprie professionalità.
Davide Zardo