Bancarotta Ast, «Finalmente è finito un incubo»

«Si è conclusa una vicenda che era un incubo a livello personale e per la mia famiglia». L’impressione è che Andrea Sala, consigliere regionale e per due volte sindaco di Vigevano, debba ancora realizzare appieno l’assoluzione nel processo in cui era accusato, insieme ad altre tre persone, di bancarotta fraudolenta e peculato per distrazione in relazione al fallimento del consorzio pubblico “Ast Vigevano”.

Quando le cose durano così tanto – commenta – segnano, non tanto a livello di rapporti umani, ma come impatto psicologico da sostenere, non solo per me, ma anche per la mia famiglia.

Anche perché dall’iscrizione nel registro degli indagati nel 2019, passando per il rinvio a giudizio del 2020, fino alla sentenza di giovedì scorso tutto è rimasto in sospeso. «Ero speranzoso del fatto che la giustizia facesse il suo corso, io so ciò che ho fatto e so il mio comportamento umano qual è, avevo una dose di relativa speranza che tutto andasse bene». Dopo il pronunciamento favorevole Sala può tornare a dedicarsi esclusivamente all’attività politica, anche se le due strade per lui sono sempre state separate: «Questo passaggio non cambia niente a livello politico a Vigevano, gli equilibri di ieri sono quelli di oggi e di domani. Da parte mia non ho mai riversato sulla politica il vissuto personale, continuerò a lavorare mantenendo il basso profilo che mi ha sempre caratterizzato».

Giuseppe Del Signore

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