Peste suina africana, indennizzi cercasi

Ristori cercasi. Al momento gli allevatori del pavese non hanno notizia dell’arrivo dei 19 milioni di euro per l’emergenza peste suina; sono previsti dal decreto che Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, ha firmato lo scorso 30 dicembre per aiutare economicamente le aziende suinicole colpite dalle misure di restrizione per contenere la diffusione della Psa. Gli allevatori hanno tempo fino a marzo per presentare la richiesta degli indennizzi, ma di questi aiuti non si vede nemmeno l’ombra.

NESSUN AIUTO «Sappiamo che i ristori dovranno arrivare, ma il mistero è sapere quando – evidenzia Carlo Emilio Zucchella, presidente di Cia Pavia – e se vogliamo, non penso che la somma che verrà messa a disposizione potrà coprire interamente l’ammontare dei danni che in questi mesi hanno subito gli allevatori e le aziende. Tanti danni economici dai quali risulterà difficile riuscire a risollevarsi». Un’attesa che si sta rivelando sempre più snervante:

Più allevatori mi hanno fatto presente di come Regione Lombardia non abbia provveduto a rendere adeguatamente noti i criteri di perimetrazione della zona rossa, la gestione dei liquami e le modalità che si dovranno seguire per accedere ai ristori. Ristori che ad oggi ci sono solo sulla carta.

SERVONO INDENNIZZI Ritornare alla normalità è di fatto la speranza che accomuna coloro che lavorano nel settore suinicolo, sebbene ci siano ancora diverse questioni che devono essere risolte, tra cui «la vendita dei suini, ancora non sappiamo in che modo comportarci a tal proposito. Aspettare ancora a lungo non sarà più possibile, visto che l’intero nostro comparto ha subito perdite economiche i cui effetti si vedranno ancora per mesi, se non addirittura per anni. Gli allevatori devono poter tornare a svolgere il proprio lavoro senza doversi più preoccupare di questo virus». Se la mancanza dell’arrivo degli indennizzi manda in allerta gli allevatori, può incoraggiare il fatto che i casi di contagi siano sempre in diminuzione. La scorsa settimana sono stati trovati altri 5 cinghiali infetti alla Psa. Due carcasse sono state rinvenute a Zerbolò, una a Varzi, mentre sono stati abbattuti ungulati a Montesegale e Fortunago. Le movimentazioni e gli spostamenti dei suini rimangono ancora subordinati a rigorosi controlli sanitari da parte del servizio sanitario di Ats Pavia, che provvede tempestivamente a controllare e prendere sotto esame tutte le richieste di movimentazioni effettuate dalle aziende e dagli allevamenti suinicoli.

Edoardo Varese

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