Rapporto sulla fame nel mondo: una persona su 11 non mangia

Nel 2023 sono 733 milioni le persone che hanno sofferto la fame nel mondo. Questo il dato mostrato dal Rapporto sullo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo (Sofi), pubblicato nella giornata di mercoledì 24 luglio da cinque agenzie delle Nazioni Unite.

IL REPORT Ad emergere nello studio, «la drammatica inadeguatezza dei finanziamenti forniti dalla comunità internazionale per l’assistenza alla fame», che mostra come una persona su undici soffra la fame nel mondo. Dato che continua ad aumentare in modo allarmante nel continente africano, dove la fame coinvolge addirittura una persona su cinque, arrivando al 20.4%. Ad aggravarsi, seppur in modo meno grave, la questione fame nella zona caraibica; mentre diversa invece la situazione per le regioni dell’America Latina dove, nel corso dell’ultimo anno, si sono registrati dei progressi, attestandosi sul 6.2%. Un quadro stabile per quanto riguarda il continente asiatico, ad eccezione dell’Asia occidentale, dove il fenomeno della fame, che ad ora si attesa all’8.1%, rimane invariato nonostante continui a rappresentare un problema enorme e sempre presente in tutto il continente.

PREOCCUPAZIONE Sebbene negli anni ci siano stati alcuni progressi in merito, il rapporto annuale avverte che il mondo è in grave ritardo nel conseguimento dell’Obiettivo di sviluppo sostenibile (Oss) n.2, Fame Zero, da conseguire entro il 2030. Un traguardo ancora lontano da raggiungere, visto che al 2023 il mondo è arretrato di quindici anni in merito al tema, precipitando a livelli di sottoalimentazione paragonabili a quelli del 2008 e del 2009. Se questi trend negativi continueranno, tra sei anni ci saranno circa 582 milioni di sottoalimentati cronici, la metà dei quali in Africa.

GARANZIA Un bisogno, quello alimentare, che oltre ad essere vitale per la sopravvivenza umana, è soprattutto fondamentale per lo sviluppo mentale e fisico dei più giovani. Una buona alimentazione infatti è fondamentale non solo per una sana crescita, ma è anche importante per realizzare altre priorità globali, quali l’istruzione, la salute e la crescita economica. Per questo

i finanziamenti per i programmi di assistenza alla fame non dovrebbero essere considerati un costo – spiega Simone Garroni, direttore esecutivo di Azione contro la fame – ma un investimento per la sicurezza a lungo termine della nostra comunità globale.

ALIMENTAZIONE Ma se l’alimentazione da un lato non è garantita per 2.33 miliardi di persone in tutto il mondo, dall’altro lato aumenta drasticamente l’obesità in alcune aree. Sempre nel rapporto, si sottolinea infatti come negli ultimi vent’anni l’obesità sia cresciuta in maniera esorbitante. Una delle cause di questo fenomeno? I prezzi cari dei generi alimentari che non hanno permesso a ben 2.8 miliardi di persone in tutto il mondo di permettersi un’alimentazione sana. Tutta una serie di diseguaglianze particolarmente pronunciate nei paesi a basso reddito, dove il 71.5% della popolazione non ha accesso a una dieta sana, rispetto al 6.3% degli abitanti dei paesi ad alto reddito.

Rossana Zorzato

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